Mercoledì 23 settembre alle ore 21, presso il Campo Base di Valloriate, la seconda settimana del “Nuovi Mondi” Festival 2020 si apre con un ospite eccezionale, Andreea Ionela Mogos. Fioretto e sciabola paralimpica, la compagna di squadra di Bebe Vio vanta un ricco palmares di medaglie, compreso il bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Per Andreea la scherma è lo strumento con il quale combatte la battaglia per un mondo più giusto, sorridendo sia in pedana che fuori. Intervistata dalla giornalista Ilaria Blangetti, Mogos parlerà al pubblico del “Nuovi Mondi” di se stessa, dei suoi sogni, delle sconfitte, delle vittorie e delle incredibili emozioni che si provano a salire su una pedana olimpica per difendere i colori di una Nazione intera.
Alle 21,45, saliranno sul palco del campo base di Valloriate Sebastiano Audisio e Valter Perlino, che presenteranno la loro ultima impresa “Pamir – La tero che gacia le stelo” (Caravanserai 2019). Ospiti immancabili del “Nuovi Mondi” Festival, il viaggiatore della Valle Stura e il suo compagno di sempre racconteranno l’avventuroso viaggio effettuato a luglio del 2019 in Asia centrale a bordo della loro bicicletta, alla ricerca di nuovi territori, montagne, umanità e culture da scoprire. Una spedizione cicloalpinistica che ha attraversato quattro Paesi – il Baltistan (Pakistan), lo Xinijiang (Cina), il Pamir (Tajikistan), fino al mitico Wakhan Corridor (Afghanistan) sull’antica Via della Seta – e li ha portati in cima in ski alp su vette come il Manglik Sar (6050 m) e il Muzthag Ata (7546 m).
Alle 22,15, all’interno del Concorso Doc del “Nuovi Mondi” Film Festival, avrà luogo la proiezione del docu-film che narra l’impresa di Audisio e Perlino “Pamir – La tero che gacia le stelo” di Roberto Tibaldi, Seba Audisio e Valter Perlino (Italia/Pakistan/Afganistan, 2020, 80’).
“Là dove il dato storico-geografico racconta di strade ed incontri, l’umana percezione ora pone frontiere ed invalicabili confini – raccontano Sebastiano Audisio e Valter Perlino -. La nostra sfida è questa: voler incontrare genti, conoscere realtà differenti e attraversare frontiere, peregrini in terre straniere. Ripercorrere sentieri polverosi ed antichi in periferie del mondo esattamente uguali a quelle viste e raccontate da Marco Polo che passò di qui sette secoli or sono. Ciò che ci spinge è una sana curiosità, un sogno visionario, non certo il desiderio di stupire gli altri, ma di realizzare i propri sogni di viaggiatore”.