Venerdì 17 giugno alle ore 17,30, presso l’Hangar Nord dell’Aeroporto di Levaldigi, avrà luogo l’assemblea pubblica annuale 2016 delle aziende associate a Confindustria Cuneo, il cui ospite d’eccezione sarà il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, che a meno di un mese dalla sua elezione, per la seconda volta farà visita agli industriali cuneesi. Il titolo dell’evento, “Settant’anni di storia d’impresa”, rimanda al 70° di fondazione dell’Unione Industriale della Provincia di Cuneo, in occasione del quale verranno premiate alcune aziende associate fondate settant’anni fa. La relazione del presidente di Confindustria Cuneo, Franco Biraghi, invece, sarà incentrata sull’importanza del Piemonte nel panorama economico nazionale, un primato che la nostra regione ha detenuto per lungo periodo ma che negli ultimi anni è stato perso per diverse ragioni. Su questo tema si svolgerà una tavola rotonda a cui parteciperanno, oltre a Boccia, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello e altri grandi nomi dell’imprenditoria piemontese. Per maggiori informazioni telefonare a 0171/455500 o scrivere a assemblea@uicuneo.it.
“A livello economico Cuneo è la seconda provincia del Piemonte, mentre il Piemonte è stata per lungo tempo la prima regione d’Italia. Dico con rammarico che è stato, perché purtroppo adesso non lo è più – sostiene Franco Biraghi, presidente di Confindustria Cuneo -. È un primato che abbiamo perso negli ultimi quarant’anni e che dobbiamo andarci a riprendere al più presto. In provincia di Cuneo è nato il primo presidente eletto della Repubblica, Luigi Einaudi, in Piemonte si è fatta l’Unità d’Italia, sono state realizzate le prime grandi opere infrastrutturali come i trafori del Frejus e del Tenda, le ferrovie che hanno attraversato le Alpi e le autostrade che ci hanno collegato alle altre regioni italiane. La nostra regione ha fatto da apripista all’industrializzazione di tutto il Paese, tanto che negli anni Sessanta e Settanta arrivavano anche dalle ora ricche Emilia Romagna e Veneto a cercare lavoro. Torino è diventata prima capitale dell’industria automobilistica e poi del cinema, della moda, della televisione e oggi anche del turismo. Dobbiamo batterci perché quel tempo ritorni, perché ciò che è stato fatto non venga dimenticato. Dobbiamo chiederci cosa abbiamo perso e che cosa dobbiamo fare per tornare al posto che ci eravamo guadagnati. Il mio appello è rivolto in primo luogo ai politici e agli imprenditori, ma anche ai genitori delle nuove generazioni di oggi. I cuneesi e i piemontesi da sempre hanno la vocazione dell’imprenditore, la capacità d’impresa è scritta nel loro Dna. Non oscuriamola, non buttiamola via in cambio del miraggio del posto fisso, che oggi è ormai solo un’illusione. Al contrario, insegniamo ai nostri figli a svilupparla, a metterla a frutto”.