Lunedì 17 ottobre, dalle 10 alle 13, presso la Sala Rigatelli del Palazzo della Regione Piemonte (via Principe Amedeo, 17) a Torino, si terrà la prima lezione del corso formativo gratuito rivolto ai gestori dei rifugi della regione Piemonte organizzato da Ascomforma – Agenzia Formativa Confcommercio Cuneo in collaborazione con Confcommercio Imprese per l’Italia – Cuneo, CAI – Club Alpino Italiano Regione Piemonte, Agrap – Gestori rifugi Piemonte con il supporto di Visit Piemonte. Il percorso, che si concluderà giovedì 15 dicembre, intende approfondire le conoscenze tecnico-operative e rinforzare la figura del rifugista che, oltre ad essere narratore del suo territorio, è professionista di ospitalità e ristoro. Il corso è stato presentato oggi – venerdì 7 ottobre, ndr – nel corso di una conferenza stampa organizzata presso la “Sala degli Stemmi” del Museo della Montagna di Torino. Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare la segreteria organizzativa Ascomforma al numero 0171/604127 – 377/0804976 o scrivere a: info@ascomforma.it
“Negli ultimi anni, con la fruizione della montagna che si è allargata a un pubblico ampio di camminatori, i rifugi hanno cambiato pelle e già oggi molti rifugisti offrono un’ospitalità di qualità, da autentici professionisti dell’accoglienza – sottolinea Beppe Carlevaris, presidente del Cda di Visit Piemonte -. Un percorso formativo che tenga conto di questi fattori, interessando problematiche specifiche per i rifugi, non potrà che far bene alla valorizzazione del prodotto montagna piemontese e alla crescita della sua reputazione in Italia e all’estero”.
“L’organizzazione dell’iniziativa rientra in un progetto dedicato ai rifugi presenti sull’intero territorio piemontese che da semplici punti di appoggio per affrontare le salite verso le cime, si sono trasformati nell’obiettivo dell’escursionista – dichiara Luca Chiapella, presidente Confcommercio Cuneo -. Il rifugio deve ‘accogliere’ col calore dell’ospitalità, insieme ai profumi, ai sapori e alle tradizioni della cultura montana, ma anche ‘informare’ per rendere la permanenza consapevole, sicura e rispettosa del territorio e dell’ambiente. Ad accogliere l’escursionista c’è il gestore, persona concreta e capace di mettere mano anche su piccoli interventi manutentivi, di destreggiarsi con l’attrezzatura della cucina, valido coordinatore dei collaboratori occupati nell’accoglienza ed assistenza turistica”.
Aggiunge Marco Fuso presidente Ascomforma: “Sono molto orgoglioso di essere alla guida di Ascomforma che, negli anni, a seconda dei contesti e dei settori, ha saputo interpretare i fabbisogni espressi dalle imprese, costruendo una rete di relazioni con i diversi stakeholders presenti sui territori, che hanno prodotto progetti e percorsi formativi di qualità. Nel merito, credo che la formazione debba essere configurata in tutti i sistemi di competenze che devono necessariamente prevedere piani di reskilling continui. Il progetto che presentiamo oggi ne è un esempio; i gestori dei rifugi possiedono competenze ampie, complete e complicate, che interessano problematiche specifiche che agli occhi dei non addetti passano quasi inosservate”.
Il corso proseguirà in modalità mista (presenza e fad) e avrà una durata di 81 ore con l’aggiunta di laboratori che si terranno secondo un calendario in fase di stesura. Gli argomenti trattati saranno: la gestione e la promozione del rifugio; la gestione delle operazioni di vigilanza e la manutenzione del rifugio; il rifugio nell’era digitale: opportunità e prospettive; sapersi muovere nell’era della transizione ecologica; i cambiamenti climatici e la gestione della sicurezza e dell’emergenza in alta quota; la gestione del servizio di ristorazione del rifugio; la valorizzazione turistica: normative e applicazioni; la gestione del supporto psicologico; la rete sentieristica.
“Per il Cai regionale l’obiettivo di questo corso è molto importante – aggiunge Bruno Migliorati, presidente Cai Regione Piemonte -. Il Cai oltre ad essere un’associazione di insegnamento della tecnica di montagna deve sempre di più volgere le proprie attenzioni verso l’ambiente e la conoscenza del territorio. Bisogna rivalutare tutti i dettagli che rendono unico ogni rifugio, perché inserito in un contesto – paesaggistico, ambientale e soprattutto culturale – irripetibile. L’aspetto culturale deve diventare un principio cardine del Cai, un fattore che va sviluppato anche con la capacità di chi gestisce i rifugi di fare da tramite, ‘cerniera’, tra i visitatori e il territorio. I sentieri che consentono di raggiungere un rifugio devono infatti ‘raccontare’, svelare le bellezze e i segreti della montagna. Senza dimenticare l’importanza del fare rete: c’è stata un’ottima sinergia nel concretizzare questo corso, esempio di collaborazione che stiamo portando anche a livello nazionale”.