“I ritardi nei pagamenti dei contributi assicurativi, accompagnati da sempre più complessi adempimenti burocratici, hanno fatto crescere la sfiducia sull’effettiva erogazione degli aiuti, determinando l’indisponibilità di molti agricoltori a far ricorso all’assicurazione agevolata, preferendo optare per polizze grandine a mercato libero e assicurando in genere solo la parte ritenuta più a rischio delle produzioni”. È l’allarme lanciato negli scorsi giorni dalla Confagricoltura che ha chiesto alla Regione Piemonte di attivarsi nei confronti del Ministero delle Politiche agricole per porre rimedio a questa situazione che si sta facendo insostenibile.
“Ad oggi, il saldo delle assicurazioni 2015 deve ancora essere pagato da Agea alle aziende – spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Ma entro il 30 settembre gli agricoltori sono tenuti a saldar le polizze su cui avevano già versato l’anticipo, tanto che i Condifesa hanno già spedito loro i bollettini di Equitalia per procedere con il pagamento. Quasi certamente le aziende, ancora una volta, saranno quindi costrette ad anticipare i soldi di tasca propria, senza sapere quando potranno avere il contributo spettante”.
Il motivo di tali complicazioni e ritardi è legato al Pai (Piano assicurativo individuale), il documento la cui compilazione costituisce uno dei requisiti previsti dalla legge per accedere agli incentivi assicurativi previsti: “Abbiamo trasmesso ad Agea centinaia e centinaia di Piani relativi ad altrettante aziende – proseguono da Confagricoltura Cuneo -, ma il 70% delle domande è stato bloccato per anomalie burocratiche varie. Senza contare tutti i Pai ancora da inviare, per problemi nella compilazione delle domande. Procedendo di questo passo, quando prenderanno i contributi le aziende?”.
Il sistema di erogazioni dei contributi, negli ultimi anni, in seguito a nuove disposizioni comunitarie e a un vero e proprio accanimento burocratico a livello nazionale, si è complicato sempre più, per cui oggi gli agricoltori pagano il 100% del costo della polizza e successivamente l’Agea (l’organismo pagatore degli aiuti comunitari che agisce per conto dello Stato) rimborsa loro una parte del costo della polizza. Inoltre i Piani assicurativi nazionali degli ultimi anni hanno progressivamente elevato il numero delle avversità da assicurare obbligatoriamente, per giungere nel 2015 e 2016, con pacchetti predefiniti, di fatto ad un minimo di quattro o cinque avversità. E i costi per le aziende sono lievitati in modo esponenziale. Di qui dunque la richiesta di Confagricoltura Piemonte di puntare a una maggiore liberalizzazione del settore assicurativo agevolato e di prolungare il più possibile i termini entro cui stipulare le polizze agevolate.