“I produttori corilicoli della provincia di Cuneo sono fortemente preoccupati per la situazione che si è venuta a creare con l’iscrizione ufficiale della ‘Tonda Gentile delle Langhe’ nel Registro nazionale delle varietà di piante da frutto. Questa decisione, infatti, rischia di penalizzare non solo un settore in salute e vitale dell’economia provinciale, ma anche l’intero territorio delle Langhe, vocato alla produzione di questo frutto in guscio, e tutti coloro che in questi anni hanno investito tempo e risorse per la sua valorizzazione. È opportuno quindi che, al di là di ogni posizione politica, le istituzioni si ricompattino al più presto intorno ad un problema che è interesse di tutti andare a risolvere”. Così il presidente della sezione corilicola di Confagricoltura Cuneo, Aldo Gavuzzo, interviene nel dibattito che ha suscitato la decisione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che di fatto ha reso coltivabili le nocciole delle Langhe ovunque in Italia, ma non sul nostro territorio, dove il disciplinare della Nocciola IGP Piemonte prevede l’uso della dicitura “Tonda Gentile Trilobata”.
“Oltre al danno la beffa – continua Mario Viazzi, direttore della Confagricoltura zona di Alba -. Le nostre aziende, infatti, non si capacitano di come questo assurdo paradosso sia possibile. Il sentimento che oggi provano in molti è di rabbia e delusione; si sentono scippati di un prodotto che è nato su questo territorio e di questo ha contribuito a farne la sua fortuna – sottolinea ancora Viazzi -. A fronte delle rassicurazioni avute da più parti, inoltre, siamo rimasti decisamente ‘spiazzati’ da questo epilogo, per cui adesso ci auguriamo che chi ha generato questa situazione intervenga per porvi rimedio al più presto. Come organizzazione professionale faremo tutto quanto è possibile per tutelare le legittime istanze dei nostri imprenditori, che nelle nocciole di Langa hanno creduto da sempre e in questo settore hanno investito con passione dando un futuro economico anche a terre marginali”.
Questo impegno è rimarcato, allo stesso modo, da Gavuzzo: “Ha dell’assurdo il solo pensiero che in futuro si potranno avere nocciole delle Langhe prodotte in tutte le regioni d’Italia, tranne che proprio nel territorio che ne riporta il nome – dice -. La nostra associazione percorrerà tutte le strade possibili affinché una corretta dicitura torni a rappresentare il prodotto del nostro territorio, tenuto conto tuttavia che non sarà semplice per via di iter burocratici e normativi molto complessi”.