C’erano molti rappresentanti del Consiglio di amministrazione della Fondazione della Bcc di Pianfei e Rocca de’ Baldi sabato 21 gennaio per la consegna ufficiale di un defibrillatore semi-automatico alla casa di riposo ‘Sacra Famiglia’ di Mondovì, in via Ortigara. A conferire l’importante strumento nelle mani del presidente del Consiglio di amministrazione della ‘Sacra Famiglia’, Giuseppe Germanetti, è stato il consigliere della Fondazione Bcc Pianfei-Rocca, Gino Bianchessi.
“La donazione del defibrillatore – ha spiegato Paolo Blangetti, vice-presidente della Fondazione Bcc Pianfei-Rocca e presidente dell’omonima banca – nasce dalla volontà della Fondazione di essere vicina al territorio e supportare le iniziative che hanno una finalità sociale. Una donazione, altresì, che attesta l’attenzione alle persone e la sensibilità del nostro Ente ai problemi della salute. Essere dotati di uno strumento salva vita, come il defibrillatore, sta diventando sempre più importante, poiché intervenire tempestivamente in caso d’infarto è fondamentale per salvare una vita umana”.
“Le case di riposo, senza ombra di dubbio, sono luoghi che possono trarre beneficio dall’installazione di defibrillatori Dae semiautomatici – hanno tenuto a sottolineare il presidente del Consiglio di amministrazione della casa di riposo ‘Sacra Famiglia’, Giuseppe Germanetti e il direttore della struttura Giuliana Sclavo -, soprattutto per garantire un certo livello di sicurezza ai 115 ospiti presenti nella nostra struttura. Dico questo perché i costi dei ricoveri in residenza e per l’acquisto di strumenti come i defibrillatori stessi stanno aumentando, complice anche il disimpegno di fondi da parte del Pubblico. Quindi ringrazio il cda della Fondazione per il dono ricevuto che, in caso di bisogno, aiuterà a salvare delle vite consentendo agli operatori di intervenire prontamente”.
La donazione del defibrillatore alla casa di riposo di Mondovì fa parte di un piano consegne che la Fondazione della Bcc di Pianfei e Rocca de’ Baldi ha attivato nel 2015, anno in cui donò sei defibrillatori ad altrettanti Comuni del territorio, rendendoli così aree ‘cardioprotette’.