L’autostrada A33 Asti-Cuneo, con tutta evidenza, non si farà più. La società Autostrada Asti-Cuneo spa, concessionaria dell’infrastruttura, ha infatti sospeso gli espropri di alcuni terreni compresi all’interno del lotto II.6, quello che va da Roddi alla Diga Enel. Ne ha dato notizia la stessa Autostrada Asti-Cuneo tramite una lettera inviata su carta intestata ai possessori stessi dei campi e di cui Confindustria Cuneo è entrata in possesso nei giorni scorsi.
Nella lettera la concessionaria fa riferimento alla precedente approvazione del progetto definitivo del lotto II.6 dopo la quale erano state avviate anche le attività di esproprio a seguito dell’approvazione del progetto esecutivo. Un’approvazione però negata, nel mese di ottobre 2016, dal Ministero dei Trasporti, a causa della mancata copertura finanziaria dell’opera, motivo che ha spinto la società Autostrada Asti-Cuneo a presentare un ricorso attualmente pendente al Tar del Piemonte. La lettera si conclude con la conferma, da parte della società Autostrada Asti-Cuneo, di non poter dar corso agli espropri.
Amaro il commento finale di Franco Biraghi: “Siamo all’inverosimile. Innanzitutto è allucinante aver appreso del blocco degli espropri in questo modo, ma soprattutto che essi siano stati bloccati proprio dopo le rassicurazioni del ministro Delrio, che quando venne a Cuneo promise che entro il mese di giugno avrebbe trovato un accordo con la concessionaria firmando un atto aggiuntivo. Altro che imminente accordo! Questa lettera, nel silenzio della politica locale, potrebbe essere la pietra tombale sul completamento dell’autostrada Asti-Cuneo”.