Successo per i laboratori didattici POP che ampliano l’offerta con una nuova proposta
“La stanza magica” è un laboratorio di arti plastiche ispirato alla serie dei “Mobili” di Enrico Bai e si sviluppa in due appuntamenti, il primo dedicato al “salotto” (15 luglio), il secondo alla “cameretta” (9 settembre). Seguiti da Lucia Polano, i partecipanti, utilizzando doghe, legno e altro materiale di recupero, con la tecnica del collage creeranno una serie di mobili ironici, vanitosi e vagamente antropomorfici per arredare delle stanze immaginifiche.
“Siamo contenti perché finora la risposta del pubblico è stata molto buona, tanto che abbiamo dovuto aprire una lista di attesa e smistare le richieste di partecipazione in eccesso sui laboratori successivi – spiega Christian Grappiolo de “La scatola gialla” -. Crediamo che sia stata vincente la scelta di proporre tipologie di laboratori diverse tra di loro in modo da accontentare i gusti di tutti e offrire una proposta commisurata al nostro bacino di utenza. Positivo anche il fatto che circa un terzo dei partecipanti finora ha partecipato a tutti i laboratori, segno che si sono trovati bene, mentre circa due terzi dei bambini è cambiato di volta in volta, arrivando anche da altri centri della provincia di Cuneo come Bra e Mondovì. La cosa che ci soddisfa di più però sono i lavori realizzati dai ragazzi ai primi due laboratori, ‘Eclatante’ e ‘Strappi urbani’. Il risultato è stato così buono che ci stiamo organizzando per trovare il modo di esporli prima della fine della mostra”.
Intanto, anche sulla spinta del successo dei 10 laboratori didattici POP già programmati, si sono aperte le iscrizioni ad un nuovo laboratorio gratuito rivolto a 22 classi delle scuole medie inferiori e superiori, in programma nei mesi di settembre e ottobre, che saranno impegnati a creare un’opera audiovisiva collettiva sui media contemporanei. “Un racconto senza fine”, questo il titolo del laboratorio guidato dalla videomaker cuneese Elena Valsania, si pone l’obiettivo di far ripercorrere ai ragazzi il processo creativo fatto da Baruchello e Grifi nel 1964, quando comprarono 150mila metri di pellicola cinematografica di scarto con cui realizzarono il film “Verifica incerta”. Gli studenti realizzeranno a loro volta un’opera audiovisiva collettiva originale creata attingendo ai messaggi e alle icone della cultura contemporanea, che verrà poi proiettata pubblicamente a novembre.