Una delegazione della Confagricoltura di Cuneo, composta dal presidente Enrico Allasia, dal direttore provinciale Roberto Abellonio e dai direttori di zona, negli scorsi giorni ha incontrato Luciano Fantino, dirigente del settore Caccia, Pesca, Parchi e Foreste della Provincia di Cuneo e i suoi collaboratori per discutere dell’annosa questione dei danni provocati dalla fauna selvatica alle coltivazioni. L’incontro segue di qualche settimana la lettera trasmessa dalla Confagricoltura proprio alla Provincia di Cuneo in cui si chiedeva di dare agli agricoltori con regolare porto d’armi uso caccia ed assicurazione la possibilità di abbattere i cinghiali sui fondi agricoli di proprietà o in conduzione.
“Siamo in una situazione di totale emergenza a causa del proliferare ormai incontrollato di numerosi selvatici, su tutti cinghiali e caprioli, che provocano danni ingenti alle colture e generano gravi rischi per la sicurezza stradale – dichiara Enrico Allasia –. È una situazione pesante che si è progressivamente creata negli anni a causa di normative che hanno come intento il ripopolamento e di una gestione dei territori condotta senza mai incidere sul contenimento delle specie. Adesso ha raggiunto, però, livelli insostenibili e sta generando una tensione crescente tra le aziende agricole del nostro territorio. L’incontro con i rappresentanti della Provincia è stato positivo perché ci ha permesso di portare sul tavolo le tante problematiche e soprattutto di avviare un confronto con l’ente a cui compete la vigilanza e il controllo della fauna. Ci incontreremo nuovamente per mettere nero su bianco una serie di proposte concrete che sono emerse e che stiamo approfondendo”.
Alcune delle possibilità di intervento che sono state dibattute proprio nel corso dell’incontro le riassume così il direttore Roberto Abellonio: “Dal confronto con la Provincia, a tratti anche vivace, sono emerse alcune utili indicazioni che, seppur non risolutive, possono aiutarci ad intraprendere un percorso che conduca ad una più efficace gestione di una situazione al momento sfuggita di mano. Riguardo al cinghiale va detto che, vedendo i dati, in questi anni la gestione di alcuni ATC e CA non è stata fatta tenendo nella giusta considerazione gli interessi delle aziende agricole. Oltre alla richiesta di dare agli agricoltori la possibilità di abbattere i cinghiali sui fondi agricoli di proprietà o in conduzione, tra le misure necessarie ci sono l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale rispetto all’attuale calendario, l’aumento delle battute diurne e notturne e il potenziamento delle gabbie per la cattura dei cinghiali. Confagricoltura Cuneo a questo proposito metterà a disposizione in comodato d’uso gratuito un certo numero di gabbie alle aziende che ne faranno richiesta. Nel momento in cui la presenza incontrollata dei cinghiali diventerà, poi, un problema di pubblica sicurezza ci impegneremo a coinvolgere anche i sindaci della Granda”.
Non di secondo ordine, infine, sono i danni arrecati all’agricoltura dai caprioli per il cui contenimento la Confagricoltura chiede, tra le altre cose, che venga ridotta se non azzerata la quota che i cacciatori devono corrispondere ai singoli ATC e CA per il loro abbattimento, al fine di incentivare maggiormente i cacciatori nel contenimento delle specie.