Misteri e segreti su Manet in una serata di arte imperfetta al Castello del Roccolo
Édouard Manet – pittore francese, che visse e operò negli stessi anni in cui il Castello del Roccolo di Busca ospitò i marchesi Tapparelli d’Azeglio per la villeggiatura estiva – era visto come un esempio e l’apripista da quegli artisti, suoi contemporanei, che non si riconoscevano nei canoni artistici del tempo e, in parte, di questo si compiaceva, ma al contempo avrebbe voluto essere accettato nel Salon. Voleva fortemente essere riconosciuto dall’Accademia, ma quando dipingeva, trasportato dal momento creativo, dal suo pennello prendevano forma opere così lontane dal comune sentire dell’epoca che non potevano che creare scandalo ed essere rifiutate. Aveva portato il nudo, ai tempi relegato alle raffigurazioni degli dei e dei miti, nella narrazione della sua contemporaneità e ne aveva fatto uno strumento per narrare una società che tendeva a celare la trasgressività che serpeggiava dietro la sua facciata inappuntabile. La proposta del gruppo P.Arti per l’evento conclusivo di “Persone Patrimonio d’Impresa” intende trasportare il pubblico nell’atmosfera in cui Manet viveva, la Parigi dell’Ottocento, una città densa di fascino e di segreti. I misteri che si andranno a indagare non riguardano solo il “mondo” di Manet, ma anche la vita del pittore, fino a svelare una questione assai delicata: di chi era realmente figlio Leon, il figlio di Manet?
Il tutto secondo la formula delle serate di “arte imperfetta”, in cui Luca Lavagno con i musicisti Fabrizio Barale e Paolo Montagna accompagna il pubblico a conoscere la vita e l’opera di un artista non sulla base di un copione rigido, ma lasciandosi piuttosto guidare dall’intuizione e dall’improvvisazione. Il risultato è “imperfetto”, proprio perché molto lontano dalla classica visione accademica e dalla formula della conferenza, ma senz’altro molto coinvolgente e, soprattutto, adatto e fruibile da tutti, anche da chi non ha dimestichezza con la storia e il mondo dell’arte.
CURRICULUM P.ARTI
Paolo Montagna
Paolo Montagna si diploma nel ’93 con il massimo dei voti presso il conservatorio statale di musica Giuseppe Verdi di Torino, sezione staccata di Cuneo, sotto la guida del M. Massimo Mazzone e continua lo studio perfezionandosi con molti clarinettisti di fama internazionale quali il maestro Giampiero Sobrino, primo clarinetto dell’Arena di Verona, Fabrizio Meloni, primo clarinetto della Scala di Milano, Alessandro Carbonare, primo Clarinetto dell’Orchestra Santa Cecilia. Ha ottenuto molti apprezzamenti da icone del mondo clarinettistico come Walter Boekens, grande clarinettista e direttore d’orchestra belga, e Eddie Daniels, grande clarinettista americano. Ha suonato con l’Orchestra Internazionale d’Italia, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra del Teatro Bellini di Napoli, la B.Bruni di Cuneo, l’Orchestra del Piemonte e l’Orchestra Nazionale AGESCI di Roma, nata in occasione della G.M.G. del 2000 e voluta da Papa Giovanni Paolo II, rivestendo un ruolo di primo clarinetto e di responsabile dei fiati: si è perfezionato anche sul clarinetto basso con il M.Massimo Rissone (Clarinetto basso Rai) e Paolo De Gaspari, docente al conservatorio di Londra. È docente presso la Fondazione Fossano Musica per la classe di clarinetto, l’Istituto Civico Musicale di Caraglio e l’Istituto Dalmazzo Rosso di Borgo San Dalmazzo. Attualmente è vicedirettore della Filarmonica Arrigo Boito di Fossano e insegna Clarinetto presso le scuole medie ad indirizzo musicale di Alba: segue l’evoluzione del clarinetto con artisti del marchio canadese Backun. Ultimamente ha eseguito con l’orchestra della FFM – Fondazione Fossano Musica il Concerto di Mozart per Clarinetto e Orchestra K 622 sotto la guida del M.Julius Kalmar, ottenendo ottimo riscontro di critica e apprezzamento.
Luca Lavagno
Nato e cresciuto in un ambiente dove l’arte è sempre stata valorizzata, presto l’aria respirata si trasforma in lavoro. Da restauratore, grazie a molti anni passati tra bottega e cantiere, ha avuto la possibilità non solo di vedere da vicino veri e propri capolavori, ma di scoprire anche molte problematiche legate alla conservazione non adeguata degli stessi. Grazie all’esperienza maturata, ha acquisito una professionalità tale da permettergli di mettersi a servizio delle persone interessate a dipinti o a mobili, ma poco avvezze a questo mondo. Da quasi dieci anni si occupa di consulenza e mediazione al fianco di chi vuole investire dei capitali in qualcosa che duri e valga nel tempo. Fermamente convinto che una materia così interessante non debba essere appannaggio di pochi, nel 2017 crea il progetto che l’anno seguente è approdato in “P.Arti”, serate dove, con parole semplici e aiutati da buona musica, si prende per mano l’ascoltatore facendolo entrare nella vita degli artisti.
Fabrizio Barale
Nato a Cuneo nel 1971. Musicista da sempre, ha suonato tanto e ovunque, principalmente con Ivano Fossati e con Yo Yo Mundi. Ha scritto musiche e parole per altri, oltre che per se stesso. Ha prodotto dischi e canzoni, tanti dischi e tante canzoni. Attualmente insegna elettroacustica al Conservatorio di Cuneo oltre ad inseguire i propri sogni. “Chiama tua madre” è il suo primo romanzo, pubblicato per Santelli editore nel 2019.
PERSONE PATRIMONIO D’IMPRESA 2019
PROPOSTE PER AZIENDE E IMPRENDITORI
EMOZIONE – Il Castello e Parco del Roccolo di Busca, con il loro fascino e la natura incontaminata sono il miglior antidoto per contrastare l’improduttività da stress e stimolare nuovi cortocircuiti creativi, il luogo ideale per organizzare un’attività all’aperto, workshop esperienziali, team building ispirazionali o un evento aziendale di prestigio.
SAPER FARE – Creare e produrre, rafforzando legami e generando inediti intrecci, sono nel DNA del Filatoio di Caraglio, il più antico setificio intatto d’Europa. Da fabbrica di seta si trasforma in fabbrica culturale, luogo di sperimentazione, ricerca e tecnica, ideale per team building creativi, conferenze e mostre, eventi aziendali di prestigio.
AZIONE – Il Forte Albertino di Vinadio, gigante di pietra che evoca forza, energia e azione, interamente da percorrere con spirito avventuriero, con i suoi 1.200 metri di fortificazione si propone oggi come spazio suggestivo in cui vivere attività culturali-esperienziali, come team building avventura, percorsi multimediali e attività outdoor.