Come ogni anno, in questo periodo, il settore agricolo è interessato da alcune novità dal punto di vista fiscale che incideranno non poco sulla gestione delle aziende. Peccato, tuttavia, che non sempre i cambiamenti siano di segno positivo. “Se infatti la Legge di Bilancio 2017 con ogni probabilità eliminerà l’Irpef agricola, con ripercussioni dirette e indirette sul comparto ancora tutte da valutare – sottolinea Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -, il Decreto fiscale già approvato dal Parlamento ha invece introdotto alcune regole che renderanno la vita difficile ai piccoli imprenditori agricoli”.
Il riferimento è ai nuovi obblighi di comunicazione trimestrale delle fatture e delle liquidazioni periodiche IVA, a cui dovranno attenersi anche gli agricoltori ‘esonerati’, ossia coloro che “nell’anno solare precedente hanno realizzato o, in caso di inizio di attività, prevedono di realizzare un volume d’affari non superiore a 7.000 euro, costituito per almeno due terzi da cessioni di prodotti agricoli” come riporta l’art. 34 del Dpr 633/1972, ad eccezione di coloro che operano in zone montane (oltre 700 metri). Queste aziende sono esonerate dal versamento dell’IVA e da tutti gli obblighi documentali e contabili ad essa collegati, pertanto, richiedere l’invio pare in contrasto con la finalità originaria del regime di esonero. Non si potrà infatti chiedere a questi agricoltori l’invio della liquidazione IVA, ma sarà invece dovuta la comunicazione delle autofatture derivate dalla cessione di beni e servizi, che tuttavia gli agricoltori esonerati ad oggi non registrano.
“Di fronte a un quadro così poco chiaro si capisce come le nostre perplessità siano fondate – conclude Abellonio –; la politica da un lato toglie l’Irpef, con effetti tutti ancora da misurare, ma dall’altro esaspera con ulteriore burocrazia quelle piccole imprese che spesso operano in zone marginali, mantenendo il territorio, e per restare sul mercato e rafforzarsi necessiterebbero di ben altre provvedimenti”.