“Mentre non lontano da noi si trovano intese sul fronte del latte, qui in Piemonte le trattative sono ferme al palo e gli allevatori del comparto continuano a lavorare a condizioni non vantaggiose”. È il commento amaro di Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, alla luce dell’accordo quadro raggiunto in Lombardia tra Italatte, Confagricoltura, Coldiretti e Cia che prevede un prezzo minimo del latte di 37 centesimi al litro a gennaio, che salirebbe a 38 in febbraio e 39 in marzo e aprile.
L’intesa ha definito anche un sistema di indicizzazione che contrariamente a quello applicato finora terrà conto anche del prezzo del Grana Padano almeno per il 30%. Si terrà conto del prezzo formulato su questa indicizzazione solo se sarà superiore al prezzo minimo. Si è inoltre stabilito che non ci saranno più limiti quantitativi nel conferimento, ma solo un’indicazione stimata delle produzioni da parte delle singole stalle conferenti. Alla scadenza dell’accordo, nel mese di aprile 2017, le parti hanno stabilito di riaprire un tavolo di confronto.
“Il Piemonte deve prendere atto di quanto successo in Lombardia e guardarvi con interesse, tanto più che da noi il Tavolo Latte regionale non sta portando alcun frutto e la Tabella unica di qualità non pare interessare alla parte industriale, che continua ad usare tabelle ‘ad personam’ non gratificanti per i produttori – continua il direttore Abellonio -. Certo il problema del prezzo e della collocazione del latte non si può risolvere in tempi rapidi e da soli, occorre infatti organizzare diversamente l’offerta del prodotto e aggregare la produzione. Proprio per questo la Confagricoltura di Cuneo è al lavoro insieme alle aziende interessate a procedere in questa direzione per ristabilire un più giusto rapporto tra produttori e caseifici”.