L’Aipec incontra Papa Francesco per i 25 anni dell’Economia di Comunione
“È stata una giornata storica, resa unica dal sincero interesse che Papa Francesco ha manifestato per il percorso economico che stiamo facendo – ha commentato Livio Bertola di ritorno da Roma -. Da lui è arrivata una forte spinta ad andare avanti sulla strada aperta 25 anni fa da Chiara Lubich e le tre raccomandazioni che ci ha fatto su denaro, povertà e futuro ci hanno dato nuova consapevolezza dell’importanza di continuare a seminare nel mondo germi di economia e di comunione. Due parole che, ci ha ricordato il Santo Padre, ‘la cultura attuale tiene ben separate e spesso considera opposte’. Come ci ha detto Luigino Bruni, economista e coordinatore internazionale dell’Economia di Comunione, ‘se decidiamo di guardare il mondo insieme a poveri e scartati, non possiamo restare sul piedistallo, dobbiamo scendere nell’agone, accanto alle vittime, combattere per loro, con loro’”.
L’Aipec nasce nel 2012 a Incisa Valdarno (Firenze) nell’ambito di “LoppianoLab”, dall’esigenza di dar vita ad un organismo strutturato in rappresentanza di tutti gli imprenditori e gli operatori del mercato italiano che si ispirano ai valori dell’Economia di Comunione. Gli aderenti all’associazione pongono come valore aggiunto del proprio modo di vivere e di lavorare la cultura del dare, nella convinzione che solo mediante una rivoluzione culturale è possibile uscire da questa crisi economica e di valori e riequilibrare la distribuzione della ricchezza. Tra gli obiettivi principali che si propone l’associazione: la condivisione delle esperienze e la conoscenza reciproca tra gli associati; la formazione di aziende e uomini che pongono alla base del loro operare la cultura del dare; la creazione di nuove imprese votate al bene comune, capaci di contribuire all’edificazione di un sistema economico e una società umana di “comunione”, vera parola chiave e ispiratrice di tutta l’attività. Fondata da poche decine di imprenditori, oggi l’Aipec conta su circa 400 soci ed è presente in 10 regioni diverse. Tra i suoi soci onorari ci sono il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, l’economista Stefano Zamagni e l’ideatore del Sermig Ernesto Olivero.