Inaugura giovedì 12 dicembre, alle ore 10, presso La Castiglia di Saluzzo (piazza Castello), la VI edizione di “Destini incrociati”, rassegna nazionale di teatro in carcere, che per la prima volta viene ospitata in Piemonte nel territorio della provincia di Cuneo. Il programma si svolgerà nelle giornate di giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 in diverse location a Saluzzo (La Castiglia, il Teatro Civico Magda Olivero, l’Antico Palazzo Comunale e la Casa di Reclusione “Morandi”), con un’incursione a Savigliano, dove è previsto un appuntamento al Teatro Milanollo. Fulcro della rassegna sono gli spettacoli portati in scena dai gruppi di detenute e detenuti provenienti da case circondariali e di reclusione di tutta Italia – Cosenza, Livorno, Pesaro, Saluzzo – a cui si aggiunge la performance dei pazienti della struttura REMS di Bra. Il programma propone inoltre alcuni incontri di approfondimento, percorsi di avvicinamento per gli studenti, seminari. Una speciale sezione è dedicata ad una rassegna di quindici video prodotti a partire da laboratori teatrali condotti in altrettanti istituti carcerari, compresi due contesti dell’area penale minorile. La Rassegna si colloca nell’ambito del Progetto Nazionale di Teatro in Carcere DESTINI INCROCIATI con il contributo del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo ed è promossa in rete da 22 organismi aderenti al Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere, con capofila l’Associazione Teatro Aenigma. Per informazioni e prenotazioni (ingresso spettacoli 5 euro, studenti gratuito) visitare il sito internet www.vocierranti.org o telefonare al numero 340/3732192.
“Sono tanti i temi affrontati dalla VI edizione di ‘Destini incrociati’, che trova nel luogo che ne ospiterà il momento inaugurale, l’ex carcere La Castiglia, che da spazio di reclusione è passato ad essere spazio per attività culturali, un simbolo del ponte comunicativo tra la realtà interna e quella esterna al carcere che il progetto rappresenta – afferma Vito Minoia, presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere -. Gli spettacoli sono frutto della ricerca espressiva nell’ambito di laboratori teatrali svolti negli istituti di varie città italiane. Le performance che ne sono derivate costituiscono un campione rappresentativo di una scena che esprime un nuovo slancio estetico e al tempo stesso manifesta la forza di un vissuto di valori umani comunitari sempre più rari”.
In Redemption day, detenuti provenienti da Cosenza raccontano della possibilità di sconfiggere la paura e di maturare l’autostima e la consapevolezza necessarie al reinserimento e all’ inizio di una vita nuova. Di seconda possibilità, di sfide e di speranza tratta anche l’atto unico Game over della Compagnia Teatro e Società di Torino, che acquista particolare significato in quanto promosso dal Fondo Musy, creato dalla moglie di Alberto Musy, Angelica, per sostenere chi in carcere ha deciso di dedicarsi agli studi universitari. Per Radio REMS, invece, saliranno sul palco i pazienti della REMS di Bra con uno spettacolo che elabora, sotto forma di manifesto e di risa, gli spunti nati dalle attività di improvvisazione teatrale, fino ad arrivare a proporre una “radio dal di dentro per chi ascolta dal di fuori”. La malattia mentale è centrale anche nello spettacolo del Gruppo Teatrale Stranità di Genova Sintomatologia dell’esistenza. Un DSM per medici e poeti in cui un gruppo composto da persone seguite dalle strutture per la salute mentale, volontari, operatori socio-sanitari ed alcuni attori professionisti mettono in scena uno spaccato del mondo della psichiatria visto dal suo interno, presentandone il dietro le quinte. La rassegna proporrà anche il video dello spettacolo realizzato dalle attrici detenute dell’Istituto Pagliarelli di Palermo: nello spettacolo In stato di grazia, liberamente ispirato al romanzo di Dacia Maraini “La lunga vita di Marianna Ucrìa”, la voglia di libertà e di conoscenza a cui Marianna dà sfogo attraverso i libri diventa metafora del percorso di formazione all’espressione teatrale vissuto dentro il carcere. Anche in Errando. Dal laboratorio al palcoscenico, performance dei detenuti del Morandi di Saluzzo, si racconta del significato e del senso più profondo che l’esperienza teatrale rappresenta per il detenuto. Infine, anche il corpo è utilizzato come strumento di rinascita e riscatto: i detenuti provenienti da Livorno, insieme con due attrici e a alcune danzatrici, portano in scena Un tuffo al cuore, in cui raccontano attraverso alcune lettere dal carcere destinate a figure femminili l’attesa, la distanza, i sentimenti e le emozioni dei reclusi. In Rugby. Corpo a corpo, invece, gli attori e le attrici del carcere di Pesaro, prendendo spunto da un inedito connubio tra il gioco del rugby e la poesia di Cesare Pavese, arrivano a immaginare il vissuto dei protagonisti come persone che si giocano i loro sogni, nel ricordo di una vita all’interno di una comunità a cui sentono di voler appartenere.
RASSEGNA VIDEO, INCONTRI E GRANDI OSPITI
Non mancherà una sezione interamente dedicata alla proiezione di video. L’audiovisivo è infatti uno strumento indispensabile per documentare le esperienze di teatro in carcere, in grado di restituire la ricchezza, l’articolazione e la diffusione ormai capillare di questo importante settore del teatro italiano. Organizzata in due sessioni, la rassegna video proporrà esperienze legate all’attività teatrale e artistica vissute in quindici istituti penitenziari. Tra queste, due sono state realizzate nell’ambito di laboratori condotti nelle realtà minorili di Napoli e Palermo.
Sono inoltre parte del programma una serie di incontri di divulgazione aperti a tutti. Tra gli ospiti, ci saranno l’ex magistrato Elvio Fassone con la sua esperienza di corrispondenza epistolare con un giovane da lui condannato all’ergastolo, il regista italiano Diego Pileggi che lavora nel carcere polacco di Wroclaw, lo scrittore Yosuke Taki e la psichiatra Grazia Ala che condurranno una riflessione sui temi del teatro sociale e del disagio psichico nei luoghi di reclusione, Ronald Jenkins della Wesleyan University che lavora sull’ “Inferno” di Dante Alighieri nelle prigioni USA, Fra Stefano Luca che porta il teatro nelle sue missioni in contesti sociali difficili in giro per il mondo, Claudio Sarzotti dell’Università di Torino che condurrà una tavola rotonda con artisti rappresentanti delle diverse discipline che negli ultimi anni hanno lavorato nelle realtà carcerarie italiane.
Una sessione di formazione – ‘Ora d’aria’ a cura di Marco Mucaria di Voci Erranti – sarà poi destinata in particolare a studenti e operatori teatrali.
Per i ragazzi delle scuole sono stati, infine, predisposti in collaborazione con l’Associazione Agita alcuni percorsi di accompagnamento alla visione di alcuni spettacoli – ‘Game over’ e ‘Rugby. Corpo a corpo’ – per promuovere una fruizione consapevole e responsabile tra i più giovani.
La rassegna comprende anche una sezione dedicata alle arti visive con la ‘La mostra di Destini Incrociati’ che presenterà, presso La Castiglia, la sezione ‘Le recluse: i quadri del tormento’ con le opere di Gian Carlo Giordano e Marina Pepino. Sempre a La Castiglia verrà allestita l’installazione architettonica di Voci Erranti e Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus dal titolo ‘Itaca: progettazione che incontra il teatro in carcere’. Entrambe saranno visitabili fino al 6 gennaio durante gli orari di apertura ordinaria de La Castiglia.
L’iniziativa è promossa dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e dalla Compagnia Voci Erranti, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero di Giustizia/Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, la partecipazione della Fondazione Piemonte dal Vivo e il sostegno della Compagnia di San Paolo