Written by Confagricoltura Cuneo

Avanti con le Nuove Tecniche Genomiche per un’agricoltura sempre più sostenibile

Per Confagricoltura Cuneo la progressiva riduzione di sostanze attive per la difesa rende le aziende più vulnerabili  

“Siamo soddisfatti per il voto favorevole della Commissione Ambiente del Parlamento europeo sull’avvio delle negoziazioni interistituzionali relative alla proposta di regolamento sulle piante ottenute mediante alcune Nuove Tecniche Genomiche, che consentono di avere varietà più resistenti ai cambiamenti climatici e alle fitopatie. Abbiamo sempre sostenuto, infatti, che occorre sperimentare e affidarsi alla ricerca per permettere ai nostri agricoltori di produrre e competere sui mercati internazionali. Il settore non può prescindere dall’innovazione nella continua evoluzione verso una sostenibilità che non sia solo ambientale ma anche economica”. Così Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, sottolinea l’importanza di continuare a investire nella ricerca scientifica e nell’innovazione per sostenere il comparto primario nelle tante sfide a cui deve fare fronte.

In particolare, Confagricoltura ha seguito da vicino i lavori sul tema in Europa, mantenendo un dialogo costante con gli europarlamentari e sottolineando l’importanza di garantire agli agricoltori strumenti innovativi e scientificamente validati, fondamentali per affrontare le sfide della sostenibilità ambientale, economica e alimentare, salvaguardando al contempo la capacità produttiva del settore. Le richieste avanzate dall’organizzazione agricola sono state: l’eliminazione dell’obbligo di etichettatura per i prodotti NGT-1 (che presentano mutazioni semplici), l’adozione della dicitura “Nuove tecniche genomiche” per i prodotti NGT-2 (con modifiche più complesse), e l’introduzione di misure armonizzate a livello europeo per prevenire la presenza involontaria di piante NGT-2, così da evitare una frammentazione normativa tra Stati membri.

Confagricoltura Cuneo, inoltre, auspica che venga presto tradotto in azioni concrete il nuovo approccio della Commissione rispetto al tema dei fitofarmaci, contenuto nel piano di lavoro “Visione per l’agricoltura e l’alimentazione” redatto dal commissario Ue all’Agricoltura, Christophe Hansen. Il documento riconosce che gli agricoltori necessitano di strumenti idonei per conseguire gli obiettivi fissati dall’UE in termini di sostenibilità economica, quindi, l’adozione di divieti più severi per l’uso di alcune sostanze chimiche dovrà essere ben ponderata, specie in assenza di alternative efficaci.

Negli ultimi anni, oltretutto, l’elenco delle sostanze attive autorizzate nell’Unione Europea si è progressivamente ridotto, fa notare Confagricoltura, e questa situazione sta determinando una crescente vulnerabilità delle coltivazioni, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che amplificano l’impatto di agenti patogeni, noti ed emergenti. “La continua riduzione di principi attivi autorizzati per l’impiego da parte delle aziende agricole rischia di mettere a serio rischio la capacità degli agricoltori di difendere in modo efficace le colture da parassiti, malattie e infestanti, compromettendo la produttività e la qualità del raccolto. Di fronte a questo trend siamo preoccupati perché in molti casi e per alcune specifiche colture sono state messe da parte alcune sostanze ma non vi sono strumenti alternativi altrettanto efficaci. La tutela delle colture non è una scelta, ma una necessità per garantire la sicurezza alimentare”, conclude il direttore Abellonio.

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