“Con l’inserimento delle attività silvicolturali tra quelle consentite e la successiva proroga dei periodi di taglio da parte della Regione, come da noi richiesto, tutte le aziende cuneesi e piemontesi del comparto possono finalmente ripartire per realizzare interventi di manutenzione fondamentali sul territorio collinare e montano delle nostre vallate”. Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, commenta soddisfatto i due provvedimenti che hanno, di fatto, sbloccato la situazione di stallo in cui si trovavano gli operatori del settore.
Dopo che il Governo ha fatto rientrare le aziende con la classificazione Ateco 02, “silvicoltura ed utilizzo di aree forestali” (compresa la produzione di legna da ardere, ad esempio) tra quelle consentite ad operare ai sensi del DPCM del 10 aprile scorso, la Regione Piemonte, con un’apposita determina dirigenziale del 14 aprile, ha deciso di posticipare la chiusura delle epoche di taglio su tutto il territorio regionale, per le categorie forestali dei castagneti e dei robinieti, al 30 aprile per boschi fino a 600 metri, al 15 maggio per interventi compresi tra i 600 e i 1000 metri di altitudine e al 15 giugno per quelli in appezzamenti oltre i 1.000 metri. È stata altresì disposta la proroga generalizzata di un anno su tutto il territorio regionale per tutte le autorizzazioni con progetto d’intervento di cui all’art. 6 del Regolamento forestale in scadenza nel periodo marzo/ dicembre 2020.
Su questi fronti Confagricoltura, nei giorni scorsi, aveva rivolto un doppio appello: al Governo affinché venisse data la possibilità al settore forestale di riprendere la piena operatività e alla Regione Piemonte chiedendo la proroga dei periodi di taglio.
Con ulteriori giorni di fermo, infatti, si sarebbe rischiato di compromettere non solo la vitalità di importanti settori economici, ma anche la gestione di delicati sistemi ambientali. Il settore coinvolge agricoltori, forestali, artigiani, industriali della carta e del legno, produttori di energia e gli stessi consumatori, che rischiano di disporre di limitato e non idoneo combustibile per il riscaldamento nel prossimo inverno. La ripartenza della filiera forestale è fondamentale anche per evitare la concorrenza di altri Paesi europei ed extraeuropei, che non hanno fermato il settore, e per scongiurare l’abbandono delle foreste, che potrebbe avere gravi conseguenze ambientali, soprattutto con l’approssimarsi della stagione estiva ed i possibili rischi di incendi.
Il Piemonte, dopo la Sardegna e la Toscana, è la regione dell’Italia con la maggior estensione forestale: su una superficie di 2.538.297 ettari, i boschi ne occupano 874.660 (34%). La provincia di Cuneo rispecchia questo andamento: su una superficie complessiva di 689.090 ettari, i boschi ricoprono 242.286 ettari di territorio, il 35% del totale.