Confagricoltura ha sottoscritto, insieme alle più importanti associazioni che rappresentano la filiera italiana della carne e dei mangimi, una lettera inviata al segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon. Al centro della missiva le preoccupazioni per l’eccessivo e ingiustificato allarme sul consumo delle carni rosse lanciato dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
Nella lettera si legge che le informazioni allarmistiche sono basate su “studi che ancora devono essere oggetto di revisione e quindi ancora non basati su una solida, definitiva e verificabile evidenza scientifica”. I firmatari sottolineano, poi, i certi valori nutrizionali della carne ed evidenziano che le decisioni dell’OMS sembrano essere basate più su “presupposti ideologici piuttosto che su basi scientifiche, provocando distorsioni di mercato e aumentando la confusione tra i consumatori”. Infine un appello alle Nazioni Unite a verificare le informazioni scientifiche utilizzate dall’Organizzazione mondiale della Sanità per evitare allarmi non fondati e messaggi confusi rivolti ai consumatori.
“Le informazioni diffuse sono sensazioni e giudizi tutti da verificare – spiega Oreste Massimino, presidente provinciale e nazionale della sezione avicola di Confagricoltura -. Non è la qualità a dover essere messa in discussione, ma la quantità: come per tutti gli alimenti e le bevande è l’eccesso a far male. È stato importante prendere questa posizione perché dati che non sono basati su verifiche scientifiche certe rischiano di compromettere il settore e fornire informazioni distorte ai consumatori”.