Written by Banco Azzoaglio

“Uniti nel tempo”: grande risposta all’iniziativa del Banco Azzoaglio

È stata appassionata la risposta delle oltre 150 persone che, sabato sera (4 febbraio), hanno partecipato alla cena di beneficenza, organizzata a Ceva dal Banco Azzoaglio, a favore delle famiglie colpite dal terremoto. L’iniziativa è stata promossa a sostegno del progetto “Una famiglia per una famiglia” della Fondazione Paideia in collaborazione con l’Associazione Cuochi Provincia Granda, “I ragazzi di Bagnasco” dell’associazione “Piccoli Chef di Bagnasco”, la Condotta Slow Food Monregalese, Cebano, Alta valle Tanaro e Pesio, l’istituto Servizi alberghieri e ristorazione “G.Giolitti” di Mondovì e il Comune di Ceva. Oltre agli aiuti concreti alle popolazioni colpite dal sisma, il Banco Azzoaglio ha voluto anche pensare alle scuole cebane danneggiate dall’alluvione.
“Subito dopo il terremoto, ci siamo detti che volevamo fare qualcosa di concreto per le famiglie che vivono nei territori terremotati – ha detto l’amministratrice del Banco, Erica Azzoaglio -. Abbiamo scelto di farlo con la Fondazione Paideia, con la quale collaboriamo da tempo. Il progetto ‘Una famiglia per una famiglia’ che mette al centro i bambini, consiste in una nuova forma di sostegno alle famiglie in difficoltà. Questo progetto è già stato attuato con il nostro sostegno nel territorio Albese e Braidese e presto approderà anche nel Cuneese e Monregalese. La cena inizialmente era prevista per il 26 novembre ed è stata rinviata a causa dell’alluvione che ha colpito Ceva e molti altri paesi della Val Tanaro. Non potevamo quindi non pensare alle nostre scuole e ai nostri ragazzi che abbiamo visto, con insegnanti e dirigenti, rimboccarsi le maniche per ripulire gli edifici scolastici dopo l’alluvione di novembre. Per questo abbiamo deciso di dare un contributo alle scuole danneggiate di Ceva. La risposta di tanti amici ci entusiasma: in tantissimi hanno risposto al nostro invito e abbiamo dovuto dire dei ‘no’ perché i posti erano esauriti”.
Ai tavoli sono stati assegnati i nomi delle città distrutte dal sisma (Amatrice, Norcia, Accumoli) e dei paesi della Val Tanaro colpiti dall’alluvione (Ceva, Garessio, Priola, etc). I piatti tipici piemontesi e quelli umbri e marchigiani sono stati preparati da 20 studenti dell’Alberghiero, sotto la supervisione dello chef Andrea Bertolino dell’Associazione Cuochi Provincia Granda, mentre ai tavoli i giovani camerieri della scuola di Mondovì, coordinati dagli insegnanti, sono stati coadiuvati dagli impeccabili aiutanti, alcuni molto piccoli, dei “Ragazzi di Bagnasco”.
“L’iniziativa della Fondazione Paideia rientra nel progetto “Una famiglia per una famiglia”, una nuova forma di sostegno alle famiglie che attraversano un momento di difficoltà. L’idea di base è quella di valorizzare le esperienze di sostegno e di aiuto informale che storicamente esistono da sempre: una famiglia aiuta un’altra ad affrontare la gestione dei figli, un lavoro (una volta era quello nei campi) o un momento di emergenza. Al centro ci sono i bambini, ma, a differenza delle tradizionali forme di affido, tutta la famiglia viene coinvolta e sostenuta rimanendo unita con l’aiuto di un nucleo famigliare “risorsa” e dei Servizi sociali. La Fondazione Paideia ha deciso di estendere, per la prima volta, il modello alle zone colpite dal sisma, in cui molte famiglie stanno vivendo momenti drammatici.” – ha spiegato Roberto Maurizio della Fondazione Paideia.
L’intero ricavato della serata di Ceva è confluito su un apposito conto corrente, dedicato al progetto. E, grazie a iniziative come quella cebana, un camper è già arrivato in Centro Italia per sostenere chi è voluto o ha dovuto rimanere nei paesi distrutti.
 
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