Sarà Araldo Cavallera il protagonista dell’importante mostra antologica che la Città di Saluzzo e la Fondazione Amleto Bertoni dedicheranno nel 2020 ad un illustre esponente dell’arte saluzzese. Il percorso, cominciato nel 2018 con Giulio Boetto e proseguito l’anno scorso con Piero Bolla, continua quest’anno narrando attraverso più di 200 opere pittoriche, grafiche e scultoree, i 65 anni di attività dell’artista. Nato 80 anni fa a Saluzzo, dove vive e lavora tutt’ora e dove ha lasciato segni evidenti della sua produzione artistica, come la “Cancellata” in ferro battuto che s’affaccia da Piazza Castello verso la pianura e il Monumento dedicato alla Rosa Bianca, realizzato negli omonimi giardini della città. La mostra, curata da Ida Isoardi, Angelo Mistrangelo e Giuseppe Biasutti, è intitolata “Solcando le onde del tempo” e sarà visitabile negli spazi espositivi della Castiglia dal 7 marzo al 13 aprile. L’evento espositivo ha un significato più ampio dell’omaggio ad Araldo, riconoscendo l’immensa importanza civile alla famiglia Cavallera, benemerita della società tutta, germogliata nel Saluzzese e protagonista di oltre 120 anni di storia, alla quale proprio 30 anni fa Saluzzo dedicò un convegno a Casa Cavassa.
“È con grande soddisfazione che la Città di Saluzzo presenta la mostra che intende ripercorrere, e contestualmente celebrare, la lunga carriera artistica di Araldo Cavallera – scrive il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni -. La nostra comunità infatti ha il dovere morale e la passione civile di rendere omaggio ad un suo figlio illustre, artista poliedrico, facendone conoscere le numerose tematiche affrontate, le varie tecniche sperimentare ed i molteplici materiali utilizzati dall’autore. Con piacere quindi ritroviamo pubblicamente Araldo Cavallera, che già lo scorso anno era con noi presso i Giardini della Rosa Bianca, durante la celebrazione ufficiale del 25 aprile, ad ammirare il ritorno allo splendore di un tempo del Monumento alla Resistenza da lui realizzato ed inaugurato il 25 aprile 1972. Siamo orgogliosi di proporre all’attenzione dei saluzzesi e del grande pubblico questa esposizione dedicata a un artista originario del nostro territorio”.
La mostra è promossa dal Comune di Saluzzo e organizzata dalla Fondazione Amleto Bertoni, con la collaborazione dell’Associazione culturale Carlo Sismonda – Centro Studi per la valorizzazione degli artisti della Provincia di Cuneo, i patrocini dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
“Un filo rosso passa di mostra in mostra, ed è quel territorio ricco di eccellenze che la Fondazione Amleto Bertoni vuole e deve raccontare, al fine di portare nella contemporaneità l’Antica Capitale del Marchesato, il suo ingegno, la sua bellezza – aggiunge il presidente della Fondazione Amleto Bertoni, Carlotta Giordano -. Ora rivolgiamo la nostra attenzione alla lunga e multiforme attività artistica di Araldo Cavallera, sviluppatasi in 65 anni dedicati alla pittura e scultura, per indagare e conoscere attraverso un ricco percorso espositivo, comprensivo di oltre duecento opere, le tematiche, i materiali e le testimonianze, il frutto della creatività e l’estro dell’artista saluzzese”.