Giovedì 12 dicembre 2024 a partire dalle ore 18.30 al Teatro Marenco di Ceva (Via Cardinale Francesco Adriano, 1) si svolgerà la presentazione del libro “1879 – Una Banca di Casa” di Romano Salvetti, volume che racconta la storia del Banco Azzoaglio dalle origini sino ad oggi. Durante l’evento, che sarà moderato da Pierluigi Vaccaneo e accompagnato dalla musica dei V. Tornadoes, si scoprirà insieme un percorso fatto di tradizione, innovazione e profondo legame con il territorio. Per informazioni e iscrizioni chiamare il numero 0174/7241.
“Dare voce alla nostra storia che passa attraverso, abbracciandoli, tre diversi secoli è stato un percorso entusiasmante e che ci ha emozionato non poco – commentano Erica e Simone Azzoaglio, rispettivamente presidente del Consiglio di Amministrazione e presidente del Comitato Esecutivo del Banco Azzoaglio -. Per questo motivo, nell’ottica della nostra visione di totale condivisione con il nostro territorio e con la nostra gente, saremo felici di ripercorrere ben 145 anni della storia della nostra banca e della nostra famiglia insieme a chi vorrà essere presente alla serata, che sarà anche l’occasione per scambiarci gli auguri natalizi”.
“Lo scollinamento al terzo millennio da parte del Banco Azzoaglio è la prima considerazione che mi ha spinto ad intraprendere una ricerca, un percorso di conoscenza su una realtà antica e più che mai vigorosa, il Banco appunto, nato in un’epoca nella quale negli Stati Uniti i pionieri e gli emigranti avevano dato vita all’epopea del Far West e l’Unità d’Italia si era consolidata un ventennio prima – commenta Romano Salvetti, autore del volume. – Questo libro è un punto di partenza per una riflessione sul ruolo e l’importanza di una banca di territorio e sul valore di un gruppo famigliare che per quasi un secolo e mezzo ha saputo, tramite un’oculata politica finanziaria, economica e sociale, fronteggiare conflitti, epidemie, crisi epocali avvenuti in un contesto di sviluppo sociale e tecnologico vertiginoso come mai era successo nella storia della civiltà. Il segno dell’oralità e della scrittura. Il sistema bancario testualizza, fissa ogni più piccolo movimento. Una cronistoria fatta di “scritture contabili” che, però, se vuole essere compresa nel suo più generico percorso storico deve anche contenere l’orale storia dei protagonisti, raccolta attraverso le conversazioni, gli appunti e le interviste con il dottor Francesco Azzoaglio, decano del Banco, recentemente scomparso, e con il fratello Paolo, i loro componenti famigliari, i dipendenti e i clienti è, nell’intento di questo libro, la traccia, il filo conduttore di un racconto che ha per tema “l’impronta sociale ed economica di una banca di famiglia e di comunità”. Il termine “banca locale” è per certi versi riduttivo per connotare questa impresa privata indipendente, dall’origine ad oggi gestita dallo stesso gruppo famigliare e intimamente connessa al suo territorio”.