Da martedì 25 gennaio a mercoledì 2 febbraio l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cuneo organizza sette eventi pubblici nell’ambito del Giorno della Memoria, ricorrenza istituita per commemorare le vittime dell’Olocausto. Gli appuntamenti, tutti a partecipazione gratuita, comprendono: uno spettacolo teatrale al Teatro Toselli con la Compagnia Il Melarancio, due incontri letterari proposti da Biblioteca civica e scrittorincittà, l’inaugurazione di una Pietra d’inciampo, la proiezione di due documentari e del cortometraggio sull’eccidio della Candelora di San Benigno. Per assistere agli spettacoli è richiesta la prenotazione on-line al link SiTickets (comune.cuneo.it) a partire dal 20 gennaio ed è necessario, nel rispetto delle normative anti-Covid vigenti, essere in possesso del Green Pass rafforzato. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/444812-811 o scrivere a spettacoli@comune.cuneo.it.
“Abbiamo lavorato in rete e voluto – dice l’Assessora per la Cultura del Comune di Cuneo, Cristina Clerico – un programma vario, per linguaggio e sensibilità culturali, che spaziasse dalla letteratura al cinema passando per lo spettacolo dal vivo e i simboli come le Pietre di inciampo. Voglio quindi ringraziare tutte e tutti coloro che si sono impegnati per rendere possibile la proposta corale che presentiamo e contiamo coinvolga nella sua fruizione un ampio numero di persone. Le riflessioni che porta con sé la Giornata della Memoria, infatti, riguardano ciascuno di noi e ci pongono interrogativi che è bene non dimenticare mai, circa il significato autentico e profondo del nostro essere ‘umani’”.
Martedì 25 gennaio alle ore 21 va in scena al Teatro Toselli (Via Teatro Toselli, 9) il primo degli appuntamenti in calendario, lo spettacolo VIAGGIOADAUSCHWITZ a/r della Compagnia Il Melarancio, che viene proposto in un nuovo allestimento con l’accompagnamento musicale dal vivo della Baklava Klezmer Soul, band internazionale di musica klezmer. Lo spettacolo è diretto da Luciano Nattino e alterna momenti drammatici a situazioni serene e gioiose, in un mix di avventura e riflessione, e vede in scena Gimmi Basilotta: aiutato da elementi poveri come pezzi di legno, frasche e una betulla, l’attore traduce in parole le motivazioni che lo hanno spinto ad intraprendere nel 2012 il lungo viaggio a piedi da Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz e ciò che il cammino ha significato. VIAGGIOADAUSCHWITZ a/r ha totalizzato oltre 200 repliche dal suo debutto nel 2012 e nel 2014 ha ricevuto l’Eolo Award.
Mercoledì 26 gennaio alle ore 18, in diretta streaming sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di scrittorincittà, Alberto Cavaglion intervista Dario Calimani, autore del libro “L’ebreo in bilico. I conti con la memoria fra Shoah e antisemitismo” edito da Giuntina. Calimani racconta le persecuzioni razziali in Italia attraverso la vicenda personale della sua famiglia, ma prendendo spunto da quella narrazione il libro si allarga ad una riflessione sul significato della memoria e sulla sua funzione.
Giovedì 27 gennaio alle ore 9 Nicola Brunialti, intervistato da Guido Affini, presenta online il suo romanzo “Un nome che non è il mio” ispirato alla storia di Irena Sendler, la donna polacca conosciuta come la “Schindler di Varsavia” che riuscì a salvare quasi tremila bambini ebrei. La presentazione del libro è rivolta alle classi III delle scuole secondarie di 1° grado e a tutte le classi delle scuole secondarie di 2° grado. Per partecipare è necessario prenotarsi sul sito https://scrittorincittascuole.eventbrite.it.
Venerdì 28 gennaio alle ore 11 viene inaugurata in via Torino 108, nella frazione Madonna dell’Olmo, la Pietra d’inciampo dedicata a Alessandro Schiffer, ebreo cuneese deportato e ucciso ad Auschwitz. La pietra è stata collocata nei pressi dell’abitazione di Schiffer, dove fu arrestato il 6 febbraio del 1944 per essere poi trasferito nel Campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo e, passando per il Campo di transito di Bolzano, infine deportato ad Auschwitz dove morì il 10 gennaio 1945. La posa della Pietra d’inciampo, organizzata in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo “D.L. Bianco”, prevede una breve cerimonia commemorativa.
Domenica 30 gennaio alle ore 17.30 al CDT (Largo Barale, 1) si tiene, in collaborazione con il Consolato Generale di Polonia, l’incontro “Gli ebrei nell’Armata del generale Anders” con la proiezione di un documentario che ricorda la vicenda di un gran numero di soldati polacchi di origine ebraica, liberati dai gulag staliniani e arruolati in URSS nell’esercito del generale Anders. Questo insolito esercito venne trasferito attraverso il Mar Caspio in Iran, Iraq ed infine nella Palestina britannica dove si pose per loro la drammatica scelta tra la volontà di rimanere in Eretz Israel e di combattere per lo Stato indipendente di Israele, o quella di restare fedeli allo Stato polacco. L’incontro è introdotto dalla professoressa Krystyna Jaworska, docente di lingua e letteratura polacca dell’Università di Torino, e dalla dottoressa Sarah Kaminski del Dipartimento di lingua e letteratura ebraica dell’Università di Torino.
Martedì 1° febbraio alle ore 21 viene proiettato al Cinema Monviso (Via XX Settembre, 14) il documentario “Dove danzeremo domani” della regista francese Audrey Gordon, che ricostruisce con lettere, memorie e fotografie private la relazione tra Rima Dridso Levin, un’ebrea russa, e Federico Strobino, un ufficiale italiano, nella cittadina francese di Saint Martin de Vésubie negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Partendo dalla vicenda, il film racconta la storia degli ebrei che, partiti a piedi proprio da Saint Martin de Vésubie e arrivati al fondo della valle Gesso attraverso il Colle delle Finestre e il Colle del Ciriegia, furono internati presso il Campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo da dove vennero deportati ad Auschwitz.
Mercoledì 2 febbraio alle ore 21, ancora presso il Cinema Monviso, viene proiettato, nel giorno esatto del settantasettesimo anniversario dell’episodio cui si riferisce, il cortometraggio “2 febbraio 1945” realizzato dai centallesi Filippo Ariaudo (regista e autore della sceneggiatura) e Filippo Gerbaudo (direttore della fotografia e della post produzione). Il film racconta la vicenda dei tredici giovani uccisi sul sagrato della chiesa della frazione di San Benigno durante la celebrazione liturgica della Candelora, in rappresaglia di un attacco partigiano portato a Tarantasca il giorno precedente. Nel cast, che vede la presenza di giovani attori poco più che ventenni e di molte comparse locali, anche Gimmi Basilotta. Il film è dedicato alla memoria di Luigi Giorgis, che sopravvisse all’eccidio.