“La Legge 157/92 era stata concepita per favorire il ripopolamento della fauna selvatica sul territorio, ma lo scenario attuale è mutato drasticamente e le indicazioni contenute non sono più idonee e vanno cambiate. In questi decenni, infatti il numero di cinghiali, principali vettori della Peste Suina Africana, è esploso e ora ne paghiamo le conseguenze; è impensabile in poco tempo riportare la situazione in equilibrio. Per fortuna al momento la provincia di Cuneo è esente da casi di PSA negli allevamenti suinicoli, ma occorre intensificare ancora di più gli abbattimenti di cinghiali e non abbassare la guardia, continuando con il grande lavoro di squadra fatto fino ad oggi per mettere al riparo uno dei comparti agricoli ed economici più importanti della Granda”. Così Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo in apertura dell’incontro che si è svolto giovedì 19 settembre a Cuneo, presso la sede provinciale di Confagricoltura, per fare il punto sull’epidemia di Peste Suina Africana in Piemonte e in Italia con gli interventi di: Rudy Milani, presidente nazionale della FNP Suinicola di Confagricoltura, Paolo Bongioanni, assessore regionale all’Agricoltura e Alessandro Risso, dirigente della Provincia di Cuneo e coordinatore della Cabina di regia.
Davanti ai numerosi allevatori collegati da remoto il presidente Allasia ha continuato rimarcando l’importanza della biosicurezza: “Le nostre aziende hanno fatto molto sotto questo aspetto, ma occorre proseguire su questa strada anche se gli sforzi richiesti agli allevamenti sono molto onerosi. Occorre parallelamente immaginare che nel malaugurato caso si registri un caso di PSA in allevamento, si proceda con il vuoto sanitario nell’azienda interessata, senza penalizzare le altre realtà circostanti, definendo allo stesso tempo adeguati e celeri ristori per l’allevamento in questione”.
Rudy Milani, poi, ha espresso senza mezzi termini la gravità del momento a livello nazionale. “La situazione è molto complessa – ha detto -. Tutti gli allevamenti in zona di restrizione 3 (presenza di PSA sia nei suini che nei cinghiali, ndr) non riescono a commercializzare suini e a questo si aggiunge il divieto di movimentazione di capi all’interno delle zone di restrizione. La situazione è esplosiva perché tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna parliamo di oltre 600mila maiali coinvolti. Inoltre, stiamo andando incontro al blocco dello spandimento liquami e come già successo lo scorso anno le aziende rischiano di ritrovarsi le vasche piene se non si interviene per tempo con deroghe specifiche. Le azioni previste dal Commissario straordinario, Giovanni Filippini, sono spinose e ostiche, tuttavia fondamentali per evitare un ulteriore allargamento delle zone di restrizione da parte della Commissione europea”.
Alessandro Risso, dirigente della Provincia di Cuneo e coordinatore della Cabina di regia, ha invece illustrato le azioni messe in campo dall’Ente provinciale per affrontare questa emergenza. Ha sottolineato, in particolare, lo sforzo fatto per aumentare gli abbattimenti di cinghiali con attività di controllo, oltre all’assunzione di 15 nuovi agenti del Nucleo Faunistico Ambientale del Corpo di Polizia locale e la messa a disposizione gratuita, per chi ne fa richiesta, di gabbie di cattura per i cinghiali.
Anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, ha ricordato le più recenti misure adottate per cercare di contrastare l’espandersi dell’epidemia di PSA in Piemonte come l’autorizzazione ai proprietari e conduttori di un fondo rurale di effettuare abbattimenti di cinghiali anche in un raggio di 500 metri oltre i confini del proprio appezzamento, avvalendosi dei soggetti autorizzati e il prolungamento di un mese del calendario venatorio in Piemonte, oltre alla possibilità, nelle azioni di prelievo selettivo del cinghiale, di avvalersi di dispositivi di puntamento, anche digitale, per la visione notturna. Considerata l’espansione della malattia in molte aree di Italia, l’assessore Bongioanni ha dichiarato, poi, l’importanza di limitare la Peste Suina Africana agli allevamenti infettati, cercando risorse per aiutare le aziende colpite, e nello stesso tempo di continuare ad applicare con rigore le misure di biosicurezza rafforzata. Lo stesso assessore ha infine assicurato impegno massimo per ricercare ulteriori fondi da destinare alla gestione dell’emergenza PSA in Piemonte.