La Gai Spa ha presentato la macchina imbottigliatrice più grande mai costruita: andrà in Borgogna a “vestire” il prestigioso Cremant
“L’affluenza di pubblico è stata superiore ad ogni più rosea aspettativa – commenta Guglielmo Gai, amministratore delegato dell’azienda. – L’evento, pienamente riuscito, ha rappresentato una straordinaria occasione per presentare le nostre tante novità che, come l’intera azienda, sono state molto apprezzate dai tanti visitatori, tecnici e non. Tutto ciò, naturalmente, non può che inorgoglirci e riempirci di soddisfazione. L’azienda cresce e nella crescita stiamo diversificando la nostra offerta. Si stanno aprendo nuove opportunità e nuove nicchie. Non solo più vino: oltre a quello della birra, che per noi rappresenta un mercato già fortemente consolidato, abbiamo, tra le altre cose, prodotto una macchina per sciroppo che andrà in Malesia. Il tutto nel segno dell’innovazione, che è da sempre la nostra stella polare. Mio nonno e mio padre mi hanno sempre detto che l’azienda o va avanti, cresce e migliora o muore. Non ci sono alternative”.
Le novità che la Gai Macchine Imbottigliatrici ha presentato al pubblico sono molte, tra le quali una macchina da 80 rubinetti che è il monoblocco più grande che l’azienda abbia mai realizzato: andrà in Francia, precisamente in Borgogna, dove l’azienda “Veuve Ambal” la utilizzerà per imbottigliare il suo preziosissimo vino Cremant. Presentate anche una nuova macchina dedicata alle lattine, che in ambito birrario stanno vivendo un ottimo momento, ed una riempitrice volumetrica con una nuova tecnologia di riempimento adatta a qualsiasi prodotto, alimentare e non.
“Abbiamo fortemente voluto questa giornata per ribadire il forte legame della Gai con il territorio e con Cereseole d’Alba – continua Carlo Gai, presidente dell’azienda – la cui popolazione ed amministrazione comunale ci sono sempre state vicine sostenendo i nostri progetti. Siamo arrivati qui nel 1985 quando eravamo 25 persone in azienda. Il sindaco di allora, il signor Frappampina, mi chiese quali fossero gli obiettivi aziendali. Dissi, consapevole di quanto difficoltoso ne fosse il raggiungimento, che avremmo avuto l’ambizioso obiettivo di raddoppiare il personale. Oggi, 33 anni dopo, siamo 215”.