La politica deve potenziare i segnali positivi che arrivano dall’edilizia cuneese
Il dato più significativo riguarda le procedure di assunzione, che fanno registrare un +18,9% nella prima parte del 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ovvero 311 assunzioni in più su un totale di 1.954 nel settore in provincia di Cuneo. Se si considera che il 2016 si era concluso con un calo del 12,7% degli occupati rispetto al 2015, il segnale è incoraggiante. Il miglioramento della situazione occupazionale ha la sua cartina di tornasole nella diminuzione delle ore di cassa integrazione, scese nel primo semestre 2017 del 22,9% (-64 mila ore) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Altri dati incoraggianti relativi alla prima parte di quest’anno rispetto al primo semestre 2016, arrivano dall’aumento del 5% delle compravendite immobiliari ad uso abitativo (3.046 in tutto), dalla crescita del flusso dei nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni (+33,7%) e dei finanziamenti per l’edilizia non residenziale (+7,7%), a cui fa da contraltare la stagnazione (-0,9%) dei finanziamenti per l’edilizia residenziale. Non per nulla l’Ance prevede per il 2018 un aumento dell’1,5% degli investimenti su scala nazionale e dello 0,3% in Piemonte.
“Sono tutti segnali di ripresa positivi, seppur deboli, che devono essere incoraggiati e potenziati al massimo dalle pubbliche amministrazioni – commenta Elena Lovera, presidente Ance Cuneo -. I modi in cui il settore pubblico, a tutti i livelli, può aiutare il rilancio del nostro settore sono diversi. Ad esempio, le istituzioni devono superare il sistema del sorteggio previsto dal Codice degli appalti, introducendo un criterio che sia premiante per le imprese del territorio: su questo tema stiamo elaborando un bando tipo. Quindi, vanno potenziati gli incentivi per il riuso ed il recupero degli immobili esistenti, strada maestra per contenere e rispettare il consumo del suolo. Inoltre, bisogna che ci concentriamo insieme, pubblico e privato, sulle infrastrutture esistenti, intervenendo laddove necessario con la loro manutenzione. Non dimentichiamo che le infrastrutture non vanno solo preservate, ma anche potenziate, sia per colmare la nota carenza infrastrutturale della nostra provincia, sia perché possono fare da volano al turismo. Non ultimo, dobbiamo anche mettere in sicurezza il territorio dal rischio idrogeologico. Concludendo, l’impresa edile oggi è preparata e pronta allo sviluppo sostenibile, vuole dare il suo contributo e fare la sua parte anche per la salvaguardia dell’ambiente, proprio come stanno già facendo le 123 aziende associate ad Ance Cuneo che operano sul territorio dando lavoro a 1.569 persone, contribuendo al reddito di altrettante famiglie e generando un indotto sul territorio provinciale che contribuisce ad accrescerne il benessere”.