Domenica 31 ottobre sotto l’Ala di Ferro di Saluzzo (piazza Cavour) e nell’ambito dell’Uvernada si terrà, dalle ore 10 e per tutta la giornata, la mostra Coltelli e Ferri taglienti delle Alpi Occitane, un appuntamento che racconta la cultura delle vallate alpine attraverso l’arte dell’intaglio e la maestria nella costruzione di antichi strumenti. In esposizione quindici collezioni private di coltelli tradizionali delle valli occitane del Piemonte, che sottolineano il legame poco noto tra la musica occitana e i coltellinai, tanti dei quali sono anche abili suonatori di strumenti come il clarinetto, la fisarmonica cromatica o il semiton. L’esposizione voluta da Sergio Berardo, leader dei Lou Dalfin, nel contesto della Uvernada 2021, è ideata dal giornalista Aldo Papa, già Direttore Rai dei canali Radio di Pubblica Utilità, occitanista convinto e appassionato di lame occitane, sulle quali da 10 anni sta conducendo una ricerca riferita alle aree geografiche di produzione. L’appuntamento si inserisce in una più ampia mostra mercato di liuteria, produzioni e artigianato delle Terre del Monviso, che animerà per tutta la giornata la piazza, poi teatro nel pomeriggio dell’evento conclusivo del programma musicale dell’Uvernada. Il calendario della manifestazione è pubblicato sul sito www.occitamo.it.
“Per quanto bizzarro possa apparire – spiega Aldo Papa – esiste un forte rapporto tra la musica occitana ed i coltelli di queste Alpi. Aldilà del fatto che entrambi rappresentano una identità vernacolare molto forte, c’è da evidenziare che molti coltellinai praticano la musica popolare e suonano strumenti come il clarinetto, la fisarmonica cromatica o il semiton. Accade soprattutto in Val Vermenagna patria del serramanico “vernantin”. Penso a Silvio Vallauri di Robilante, o al prematuramente scomparso Spirito Pettavino uno degli ultimi coltellinai di Vernante che è, allo stesso tempo, anche una sorta di cantastorie. Richiestissimo alle feste di matrimonio del Palanfrè ed alle serate da ballo, Spirito, da giovane, suona nelle classiche veglie nelle stalle – momento di ritrovo delle comunità nei villaggi alpini – come lui stesso racconta nell’intervista concessa a Daniela Mandrile per il libro “I ai faite balà toute !”, Ed. Ousitanio Vivo 2011. Pettavino, come musicista, fa anche qualcosa di più, compone e soprattutto trascrive antiche courente e balet donando poi gli spartiti a un gruppo musicale locale. In passato, infatti, la musica popolare era tramandata esclusivamente a memoria”.
Melodie elaborate nel tempo e destinate, in assenza di una trascrizione, ad essere irrimediabilmente perdute. Lo stesso rischio corso dai coltelli e ferri taglienti delle Alpi Occitane la cui memoria del saper fare, del “come si fa”, per generazioni passava oralmente di padre in figlio. Una memoria interrotta dalla produzione industriale, dal progressivo spopolamento delle valli e dal volersi affrancare dalle attività più faticose.
Questo è un altro punto di contatto con quanto accade sulla scena della musica occitana e dei suoi antichi strumenti come la ghironda, tornati in vita grazie a Lou Dalfin ed a Sergio Berardo, artista che da sempre si divide tra il palcoscenico e l’attività didattica. Anche la ricerca dei coltellinai orientata a far rivivere antichi attrezzi da taglio costruiti secondo protocolli gelosamente tenuti segreti concorre, in quota parte, alla valorizzazione di questo “Genius loci” occitano che, assieme alla musica, ha elaborato nel tempo forme e tecniche proprie di questa area alpina, dando vita a quella cosiddetta cultura materiale tradizionale il cui valore più evidente è proprio nella conservazione e trasmissione delle sue preziose diversità”.
“Da qui – conclude Aldo Papa – prende le mosse la nostra mostra di Coltelli e Ferri taglienti delle Alpi Occitane. Tra i 15 artigiani che quest’anno espongono a Saluzzo c’è infatti chi lavora esclusivamente al recupero della memoria, e quindi produce solo coltelli tradizionali, e chi partendo dalla tradizione punta invece ad innovare con grande qualità e viene apprezzato nei saloni internazionali di Parigi e Milano. In entrambi i casi il visitatore si troverà di fronte a prodotti d’eccellenza. Gli espositori provengono da 8 vallate: Po, Varaita, Maria, Grana, Stura, Vermenagna, valli ai piedi della Bisalta, valli del Kiè. Presenti, inoltre, artigiani della Provincia Granda e delle Alpes Maritimes. Saranno in mostra, coltelli serramanico ed a lama fissa nelle diverse tipologie in uso nelle nostre vallate, dal vernantin al frabousan, dal piemontese al due perni da pastore oltre ai coltelli da caccia. Segnalo, infine, tra le curiosità l’allestimento di una forgia funzionante e l’esposizione di una antica mola da arrotino in uso sino agli anni ’50 in Valle Po”.