Venerdì 30 novembre il “Nuovi Mondi” Festival, dopo la serata cuneese dedicata alle scalate dello “squalo di montagna” Vincenzo Nibali, ritorna a Valloriate, in Valle Stura, con un programma ricco e variegato. Alle 15,30 nella Sala Cinema prenderanno il via le proiezioni dei 21 film selezionati tra gli oltre 200 pervenuti da 40 Paesi del mondo in gara per il Concorso Doc “Nuovi Mondi” Filmfestival, che quest’anno sono stati suddivisi in tre diverse sezioni (World Culture, Landscapes e Mountain and Adventure). Alle 19, all’Osteria del Campo Base, lo chef del Fungo Reale Manuel Odestri proporrà un menù a base di Raviole Valloriane per il primo appuntamento di “A cena con l’autore”, nel quale il giornalista e scrittore Guido Andruetto presenterà il libro “Fratelli e compagni di cordata. Alessio e Attilio Ollier. Storia di due guide alpine di Courmayeur”. Infine, alle 21, grande attesa per l’evento speciale che vede protagonisti Nives Meroi e Romano Benet, l’unica “coppia” al mondo ad aver scalato tutti i 14 Ottomila della terra, senza ossigeno e senza climbing sherpa. I due alpinisti, compagni di cordata ma anche nella vita privata, presenteranno la loro storia fatta di rinuncia, amore e crescita interiore in una serata densa di emozioni dal titolo “In cima insieme”. Tutte le informazioni sul programma del “Nuovi Mondi” Festival si possono trovare sul sito Internet www.nuovimondifestival.it oppure telefonando ai numeri 339/5942570 e 333/2969262.
PROGRAMMA “NUOVI MONDI” FESTIVAL – VENERDÌ 30 NOVEMBRE 2018
Ore 15,30 – @VALLORIATE / Sala cinema
CONCORSO DOC “WORLD CULTURE”
PROIEZIONE “OYMYAKON. THE STORY OF THE COLDEST INHABITED PLACE”
Regia: Dominik Bari; Durata: 28 minuti; Paese: Slovakia/Russia; Anno: 2018
Oymyakon racconta la storia delle persone di un villaggio isolato situato nel profondo della Taiga siberiana settentrionale, noto come il Polo del Freddo. Un giorno nella vita dei cittadini del luogo abitato più freddo della Terra per scoprire le sfide che gli abitanti devono affrontare in questo paesaggio inospitale dove la temperatura più bassa mai registrata è di -71,2°.
Ore 16 – @VALLORIATE / Sala cinema
CONCORSO DOC “WORLD CULTURE”
PROIEZIONE ”THE LAST SMALL VILLAGE”
Regia: Pavel Tavares; Durata: 12 minuti; Paese: Cina; Anno: 2018
Una giornata con la popolazione Yao, nella Cina profonda. Lavoro, rituali e abitudini immersi in una cultura antica che mostra, ora più che mai, il contrasto tra l’antico e il moderno nelle terrazze di riso del Longji.
Ore 16,15 – @VALLORIATE / Sala cinema
CONCORSO DOC “LANDSCAPES”
PROIEZIONE “L’ARITMETICA DEL LUPO”
Regia: Alessandro Ingaria; Durata: 39 minuti; Paese: Italia; Anno: 2017
Un lupo ha sempre il segno meno addosso, un segno meno alla sesta potenza. Le greggi sono solo l’avanguardia, ma le manovre del lupo sono su nel bosco. In realtà è noi che vuole, la nostra coscienza. Non è una favola. Non ha morale. È l’aritmetica di un animale.
Ore 17 – @VALLORIATE / Sala cinema
CONCORSO DOC “MOUNTAIN AND ADVENTURE”
PROIEZIONE “VIA ALPINA”
Regia: Chambaud Mathieu; Durata: 55 minuti; Paese: Francia/Slovenia/Austria/Svizzera/Francia /Italia; Anno: 2018
Un’avventura, un’indagine, una ricerca? Matthieu, leader in montagna, intraprende una sua personale esperienza di trekking con la “Via Alpina”, una traversata di 8 paesi delle Alpi da Trieste al Principato di Monaco. Una sola cosa in mente: quale influenza ha su di noi il camminare in montagna? Tra il viaggio personale di Matthieu e le testimonianze degli escursionisti incontrati lungo la strada, viene svelato un mondo completamente nuovo. Lungi dall’essere solo un’attività all’aperto in uno scenario a volte onirico, il trekking diventa uno strumento di consapevolezza di sé che ci spinge a ripensare il nostro modo di vivere.
Ore 18 – @VALLORIATE / Sala cinema
CONCORSO DOC “MOUNTAIN AND ADVENTURE” –
PROIEZIONE “FINALE ’68”
Regia: Gabriele Canu; Durata: 60 minuti; Paese: Italia; Anno: 2018
Cinquant’anni dopo l’apertura della prima via sulla “Pietra del Finale”, due fratelli, appassionati di montagna, decidono di intraprendere un’avventura sulle tracce dei pionieri che diedero inizio alla storia dell’arrampicata in questi luoghi. Ne scaturisce un viaggio alla ricerca di memorie, racconti, e scoperte: un vagabondaggio in verticale attraverso le tredici principali pareti di Finale Ligure, ma anche un incontro e confronto con i protagonisti di allora, testimoni di un’epoca irripetibile.
Ore 19 – @VALLORIATE Campo Base
A CENA CON L’AUTORE
GUIDO ANDRUETTO PRESENTA IL LIBRO “FRATELLI E COMPAGNI DI CORDATA – ALESSIO E ATTILIO OLLIER. STORIA DI DUE GUIDE ALPINE DI COURMAYEUR”
Figli e nipoti di guide alpine della storica Società delle Guide di Courmayeur, la più antica al mondo dopo quella di Chamonix, i fratelli Alessio e Attilio Ollier hanno condiviso l’amore per la montagna, per il Monte Bianco dove sono nati e cresciuti, e per il mestiere dei loro avi. E negli anni Sessanta-Settanta del secolo scorso sono diventati una delle cordate più forti in assoluto, in grado di competere con i nomi più famosi del momento. Nel 1965 realizzarono forse il loro capolavoro alpinistico: la prima invernale della Poire sul versante italiano del Bianco, ambita da molti fuoriclasse dell’epoca tra cui Walter Bonatti. Scesi dal versante francese, furono celebrati per la grande impresa e vennero scortati da Chamonix a Courmayeur attraverso il traforo del Bianco non ancora aperto al pubblico. Con Walter Bonatti per altro i contatti erano frequenti nell’ambiente delle guide di Courmayeur e quattro anni prima gli Ollier avevano preso parte ai soccorsi durante la tragedia del Pilone Centrale del Freney, così come, mettendo a repentaglio la propria vita, presero parte a centinaia di operazioni di soccorso, salvando alpinisti che tentavano imprese al limite dell’impossibile, come René Desmaison che nel 1971 rimase intrappolato lungo la direttissima della Punta Walker sulle Grandes Jorasses. Affiatatissimi in cordata, come solo due fratelli possono essere, alla stregua di Reinhold e Günther Messner, hanno battuto forse come nessun altro tutte le cime delle Alpi occidentali ed hanno partecipato anche singolarmente a spedizioni extraeuropee di rilievo: tra il novembre 1968 e il marzo 1969, esattamente cinquant’anni fa, i due fratelli si trovarono addirittura agli antipodi: Alessio con Carlo Mauri in Antartide nella prima spedizione alpinistico-scientifica italiana finanziata dal CAI e dal CNR, e Attilio in Groenlandia con l’esploratore Guido Monzino nella prima spedizione italiana verso il Polo Nord. Guido Andruetto, giornalista, scrive per “La Repubblica” e i suoi supplementi (“Il Venerdì”, “D”). Collabora inoltre con “Rolling Stone” e “GQ”. Ha realizzato centinaia di interviste, anche con personaggi di fama internazionale come Gérard Depardieu, Luis Sepúlveda, Johnny Rotten, José Carreras, Abraham B. Yehoshua e Yoko Ono.
EVENTO SPECIALE
Ore 21 @VALLORIATE / Campo Base
NIVES MEROI E ROMANO BENET – IN CIMA INSIEME
L’unica “coppia” ad aver scalato tutti i 14 ottomila della terra si racconta.
Questa storia comincia (male) e finisce (bene) sul Kangchendzonga, la terza vetta più alta della Terra, una delle più difficili da scalare. È una storia epica, non solo di alpinismo, ma soprattutto d’amore e di crescita interiore. Siamo nel 2009 e Nives Meroi è in corsa con altre due alpiniste per diventare la prima donna ad aver conquistato i quattordici ottomila del pianeta. Come ha sempre fatto, affronta il Kangch, la sua dodicesima cima, in cordata con il marito Romano, e senza “sconti”: né portatori d’alta quota, né ossigeno. Allo stesso tempo, mentre i media spettacolarizzano l’impresa, Nives non è insensibile alla sirena della fama, che la sta trascinando in un gioco che non le appartiene. Ma, a poche centinaia di metri dalla vetta, Romano non si sente bene e si ferma. Che cosa sceglie di fare, allora, Nives? Proseguire da sola, conquistando un’altra cima utile per la vittoria, come molti le avrebbero suggerito? No, lei non esita: abbandona la gara perché non può lasciare Romano solo ad aspettare. Così si conclude il primo atto di questa vicenda. Ne seguono altri tre in cui entrano in scena la malattia, la complicità, la capacità di attendere, la voglia di reagire senza scoraggiarsi quando si prende una via sbagliata. Per giungere al lieto fine in cui il Kangch si lascia finalmente conquistare da Nives e Romano che, in un confronto leale e puro con la Natura, hanno compreso il senso profondo della vita. Ambientato per lo più nell’impressionante scenario himalayano, diario di emozionanti salite, le immagini accompagnano le parole di Nives e viceversa. E come nelle migliori storie, c’è un ulteriore finale: dopo il Kangchendzonga, Nives e Romano riprendono le loro salite fino al L’11 Maggio 2017 quando insieme toccano la cima dell’Annapurna (8091m.). Meroi e Benet sono così la prima coppia al mondo ad aver scalato in cordata tutti i 14 8.000 mt senza ossigeno e climbing sherpa.