“In questa emergenza sanitaria il settore primario sta avendo un ruolo essenziale nel produrre con continuità beni di prima necessità e anche la Proprietà agricola si è riscoperta sempre più parte integrante del mondo rurale: occorre, infatti, ricordare che gran parte delle aziende agricole più strutturate ed efficienti sono condotte in affitto, disponendo così delle adeguate dimensioni per svolgere al meglio la propria attività”. Con queste parole Isabella Moschetti, presidente sindacato provinciale Proprietari beni rustici in affitto, rivendica il ruolo importante di chi concede in affitto i propri terreni, agevolando in questo modo lo sviluppo dell’intero comparto agricolo.
A livello nazionale il 45,3% della Superficie agricola utilizzata (Sau) è in affitto, per un totale di 5,8 milioni di ettari (ultimi dati disponibili). Numeri quasi raddoppiati (+93%) rispetto al 2000 quando la Sau in affitto era di 3milioni di ettari. In Piemonte la percentuale di Sau in affitto è ancora maggiore, pari al 63% del totale, per una dimensione media aziendale di circa 19 ettari, contro gli 11 nazionali. In provincia di Cuneo i dati rispecchiano l’andamento regionale.
“Nonostante le pesanti conseguenze economiche della crisi, ricadute su varie attività compreso il settore immobiliare, per i nuovi contratti in firma in queste settimane, si assiste a una generale tenuta dei canoni di affitto, con leggere diminuzioni per le produzioni particolarmente colpite dalla crisi, per quelle che registrano quotazioni ancora non alte (in particolare cereali e foraggere) e, da quest’anno, anche per il comparto viticolo”, prosegue Moschetti.
Riprendendo, poi, quanto detto dal presidente nazionale Claudio Biscaretti di Ruffia all’Assemblea Delegati della Proprietà Fondiaria, lo scorso 6 ottobre a Milano, Isabella Moschetti fa riferimento agli orientamenti strategici definiti dalla Commissione Europea per uscire più forti e resilienti dall’attuale crisi. “Le strategie definite dalla Commissione Europea puntano ad una crescita economica più “verde e digitale”; molti vincoli ambientali, che prima erano facoltativi, ora rischiano però di diventare obbligatori. Inoltre la proroga dell’attuale regime PAC di altri due anni, con la riforma post 2020 che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023, fa sì che non vi saranno particolari novità per la stipula ed il rinnovo dei contratti di affitto”, ha concluso il presidente del sindacato provinciale Proprietari beni rustici in affitto.