“L’intesa raggiunta sulle rese 2016 di Asti Spumante e Moscato arriva al termine di una serrata trattativa e in un momento non favorevole per via delle giacenze di prodotto, dovute soprattutto al calo delle vendite dell’Asti. È stata molto importante l’unità della parte agricola dimostrata lungo tutto l’iter delle trattative, aspetto che ha consentito di mantenere il reddito a circa 9.500 euro ad ettaro e di far quadrare l’invenduto con l’aspetto promozionale. È infatti prevista la costituzione di un fondo per la promozione del comparto sui mercati nazionale e internazionali. Ci auguriamo ora di poter vinificare entro l’anno l’Asti secco, uno spumante che in questo momento potrebbe rispondere meglio ai gusti dei consumatori”. Queste le riflessioni di Roberto Abellonio e Renato Negro, rispettivamente direttore provinciale e presidente della sezione vitivinicola Bianco di Confagricoltura Cuneo, presenti alle trattative, a margine dell’intesa di filiera raggiunta tra la parte agricola e la parte industriale, giovedì 4 agosto, presso la sede del Consorzio per la tutela dell’Asti.
Senza la tradizionale mediazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, i rappresentanti dei produttori e degli industriali hanno raggiunto il seguente accordo per la prossima vendemmia: 78 quintali/ettaro per l’Asti Docg e la possibilità di arrivare a 95 quintali/ettaro per il Moscato d’Asti Docg “tappo raso”, a fronte del pagamento di una trattenuta per il fondo di promozione. Inoltre per entrambe le Docg è stata definita una quota di 10 quintali per il meccanismo blocage/deblocage, mentre le quotazioni sono in linea con quelle dello scorso anno.