Appassionati di cinema, ma non solo, hanno preso d’assalto ieri sera – sabato 3 luglio, ndr – il Campo Base del “Nuovi Mondi” Festival per l’arrivo a Valloriate del super ospite internazionale di questa decima edizione, il regista serbo Emir Kusturica, giunto nel borgo della Valle Stura per raccontare la sua storia nel festival di montagna più piccolo del mondo. Kusturica, dialogando in inglese con Paolo Manera (direttore di Film Commission Torino Piemonte) e Domenico De Gaetano (direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino), ha parlato di sé, della sua infanzia a Sarajevo, delle sue prime pellicole e dei primi successi planetari che gli sono valsi il Leone d’oro con “Ti ricordi di Dory Bell” e la Palma d’oro con “Papà…è in viaggio d’affari”. Poi ecco la guerra in Bosnia, con la sua vita che si sposta verso Belgrado per poi tentare il successo in America con Arizona Dream e le lezioni di Cinema alla Columbia University. Di ritorno da questa esperienza nasce il suo capolavoro più grande, “Underground”, Palma d’oro al festival di Cannes, uno spartiacque nella vita e nella poetica del regista. Non sono mancati passaggi su “Gatto nero, gatto bianco”, “Maradona”, e “La vita è un miracolo”, uno dei suoi ultimi film, per il quale il regista ha realizzato un vero e proprio villaggio tradizionale serbo in montagna. Finite le riprese, il piccolo villaggio di Kustendorf è diventato sede permanente del suo “Kustendorf, international, film and music festival”. Un piccolo “Nuovi Mondi” Festival in terra slava, come ha tenuto a precisare lo stesso Kusturica al pubblico di appassionati, che a più riprese non ha mancato di riservare lunghi applausi al regista. Oggi – domenica 4 luglio – il “Nuovi Mondi” Festival 2021 volge al termine con l’arrivo dell’ultimo super ospite di questa edizione, il “medico dei migranti” di Lampedusa, Pietro Bartolo, che salirà sul palco alle ore 17.45. Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa, li cura e, soprattutto, li ascolta. Le pagine di “Lacrime di sale” raccontano la sua storia. Dopo l’incontro con l’ospite sarà proiettato il film Nour, liberamente tratto proprio dal libro “Lacrime di sale” per la regia di Maurizio Zaccaro, presentato alla 37ª edizione del Torino Film Festival del 2019.
Il programma domenicale inizierà con la proiezione, a partire dalle ore 15 e fino alle 17, degli ultimi 6 film del Concorso Doc, tutti a ingresso libero. Il sipario sulla decima edizione delle Festival calerà alle 21.30 con l’ultimo evento del programma: “Lou Tapage canta de André”. I Lou Tapage ripercorreranno il viaggio del celebre cantautore attraverso le sue canzoni: due ore di esibizione con brani scelti attentamente nella vastissima produzione di Faber e un arrangiamento che lascia spazio tanto alla tradizione popolare di violino, flauto e cornamusa quanto al rock più imponente di marca PFM. Il “Nuovi Mondi” Festival, organizzato dall’associazione di promozione sociale Kosmoki, rientra nel progetto “Nuove visioni per Nuovi Mondi”. Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico “Borghi in Festival”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Per maggiori informazioni sul festival si può visitare il sito internet www.nuovimondifestival.it, scrivere a info@nuovimondifestival.it o telefonare ai numeri 339/5942570 e 333/2969262.
PROGRAMMA “NUOVI MONDI” FESTIVAL – DOMENICA 4 LUGLIO
Ore 15 – @VALLORIATE / Campo Base
CONCORSO DOC “LANDSCAPES”
PROIEZIONE “ICE MELTLAND PARK”
Liliana Colombo
Italia-Regno Unito | 2020 | 40’
Un parco di divertimenti pensato per le famiglie, le coppie, gli amici e tutti coloro che vogliono visitarlo. Non sai dove andare in vacanza? O non sapete come trascorrere la vostra luna di miele? Venite a Icemeltland Park, non ve ne pentirete!
Ore 15.40 – @VALLORIATE / Campo Base
CONCORSO DOC “LANDSCAPES”
PROIEZIONE “FELIS”
Paolo Rossi, Nicola Rebora
Italia | 2020 | 19’
Due fotografi indipendenti scoprono e filmano ripetutamente dei gatti selvatici (Felis silvestris silvestris) nelle zone dove gran parte degli “accademici liguri” (e non solo) lo credevano scomparso: l’Appennino nord-occidentale (Italia).
Ore 16 – @VALLORIATE / Campo Base
CONCORSO DOC “LANDSCAPES”
PROIEZIONE “POLYFONATURA”
Jon Vatne
Norvegia | 2019 | 20’
L’eccentrico artista sonoro Eirik Havnes sta preparando il suo progetto più ambizioso: un capolavoro sinfonico in cui la natura diventa la sua orchestra. Eirik raccoglie i suoni naturali con microfoni artigianali, li modifica e assembla in una composizione musicale che eseguirà infine dal vivo, unendo approccio scientifico e entusiasmo infantile. Un concerto sensoriale tra fiordi e montagne, attraverso il tempo e lo spazio, che può cambiare il modo in cui percepiamo e ascoltiamo la natura.
Ore 16.20 – @VALLORIATE / Campo Base
CONCORSO DOC “LANDSCAPES”
PROIEZIONE “1934”
Michele Bellio
Italia | 2021 | 14’
Composizione per fotografie, sonoro e voce narrante: venti immagini scattate tra la primavera e l’estate del 1934, il commosso racconto di una storia d’amore persa nel passato, la montagna come luogo dell’anima, fra Trentino e Südtirol.
Ore 16.35 @VALLORIATE / Campo Base
CONCORSO DOC “LANDSCAPES”
PROIEZIONE “LE GRAND VIVEUR”
Perla Sardella
Italia | 2020 | 21’
Mario Lorenzini era un operaio, escursionista, cacciatore e membro della comunità Walser piemontese della Valsesia. Negli anni ‘70 compra una cinepresa e inizia a filmare la realtà che lo circonda. Attraverso la sua lente vediamo le stagioni passare a Priami, il suo piccolo paese al confine tra Svizzera e Italia. Mentre con la sua macchina da presa, Lorenzini esplora la sua comunità, nel film emerge un secondo punto di vista che ci dà l’interpretazione del suo mondo, della sua vita e della sua idea di cinema.
Ore 17 – @VALLORIATE / Campo Base
CONCORSO DOC “MOUNTAIN AND ADVENTURE”
PROIEZIONE “EVEREST – THE HARD WAY”
Pavol Barabas
Slovacchia-Nepal | 2020 | 52’
È possibile scalare la via più difficile dell’Everest in stile alpino? Chris Bonington, il famoso scalatore inglese, ha chiamato questa via “The Hard Way” e ha dichiarato che è impossibile. Quattro scalatori slovacchi accettano la sfida e nel 1988 affrontano la via più difficile della loro vita, senza alcuna via d’uscita.
Ore 17.45 – @VALLORIATE / Campo Base
PIETRO BARTOLO
Incontro con l’ospite e proiezione del film Nour, liberamente tratto dal libro “Lacrime di sale” per la regia di Maurizio Zaccaro, presentato alla 37ª edizione del Torino Film Festival del 2019.
Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa. Li accoglie, li cura e, soprattutto, li ascolta. Le pagine di “Lacrime di sale” raccontano la sua storia: la storia di un ragazzo mingherlino e timido, cresciuto in una famiglia di pescatori, che si è duramente battuto per cambiare il proprio destino e quello della sua isola. E che, non dimenticando le difficoltà passate, ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo.
“È gelida l’acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stazza dall’acqua. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Non voglio morire così. Non a sedici anni. Il panico sta per impadronirsi di me e comincio a urlare con quanto fiato ho in gola, cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinare giù da questo mare che ci consente di sopravvivere ma che può anche decidere di abbandonarci per sempre. “Patri” urlo. “Patri.” Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso. Poi qualcosa accade… Ciò che non potevo sapere allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi”.
“UN RITRATTO SEMPLICE DI UNA REALTÀ COMPLESSA, E DI UNA TRAGEDIA CHE ATTENDE ANCORA UNA SOLUZIONE”
Medico e politico italiano, europarlamentare dal 2019. È noto soprattutto per essere stato, dal 1992 al 2019, il responsabile delle prime visite ai migranti che sbarcano a Lampedusa. Medico di Lampedusa e Europarlamentare (Vicepresidente della Commissione LIBE e della Delegazione all’Assemblea parlamentare ACP-UE – Membro titolare della Commissione Pesca – Membro sostituto della Delegazione per le relazioni con l’Iraq)
ORE 21.30 – @VALLORIATE / Campo Base
LOU TAPAGE canta FABRIZIO DE ANDRÈ
“Lou Tapage canta de André” non è un semplice concerto, ma un incontro con l’autore e il mondo nascosto dietro i testi e i personaggi delle sue canzoni. I Lou Tapage ripercorrono il viaggio di Fabrizio attraverso le sue canzoni: due ore di esibizione con brani scelti attentamente nella vastissima produzione di Faber e un arrangiamento che lascia spazio tanto alla tradizione popolare di violino, flauto e cornamusa quanto al rock più imponente di marca PFM. Nel corso dello spettacolo Fabrizio de André ritorna sul palco, attraverso un vasto repertorio di immagini, audio e video, per raccontare il suo pensiero e le sue canzoni. La luce in sala è spenta e il sipario ancora chiuso, quando una voce familiare inizia a raccontare la storia di una ragazza che arriva col treno nella stazione di Sant’Ilario, un piccolo paese di provincia. La giovane è conosciuta come Bocca di Rosa, mentre la voce familiare che si rivolge al pubblico è quella di Fabrizio De André: non fosse che sono passati 20 anni dalla sua scomparsa, si potrebbe quasi credere che sia proprio lì, dietro il sipario, pronto – nonostante la sua ben nota ritrosia – ad iniziare il concerto. A suonare sul palco ci sono i Lou Tapage, ma la voce di De André rimarrà a farci compagnia per tutto il concerto, grazie ad un montaggio del repertorio di video, interviste e concerti, alcuni particolarmente rari e poco conosciuti.
NOTE SUI LOU TAPAGE: I Lou Tapage da 18 anni portano la musica popolare di Francia e Piemonte in giro per l’Europa. Nel 2009 pubblicano la riscrittura in lingua occitana di “Storia di un impiegato” e nel 2014 partecipano al festival “Risonando de Andrè”, dove Dori Ghezzi e il direttore Artistico Pier Michelatti (bassista di De Andrè dal 1981 al 1999) consegnano al gruppo cuneese il Primo Premio.