“Quando le Fondazioni uniscono le loro forze per fare del bene, possono accadere anche dei piccoli miracoli, come quello di portare Pep Guardiola a Cuneo per parlare di talento e gioco di squadra ai nostri giovani studenti”. La frase pronunciata dal presidente della Fondazione CRC ben riassume il senso dell’evento svoltosi questa mattina – lunedì 9 ottobre 2023, ndr – al Palazzetto dello Sport di Cuneo su iniziativa della Fondazione CRC, in collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus e Fondazione Guardiola Sala. “Come Fondazione, crediamo che sia nostro dovere supportare le nuove generazioni perché possano scoprire e mettere a frutto i loro talenti: il successo della giornata di oggi conferma quanto questo lavoro sia centrale per il futuro di tutta la nostra comunità”.
L’importanza di scoprire il proprio talento e curarlo con dedizione, nella consapevolezza che non porta frutto da solo, ma richiede applicazione e lavoro, è stato al centro dei saluti iniziali portati dalla sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, dal presidente della Provincia Luca Robaldo, dal vicepresidente Acri e presidente Fondazione Cariplo Giovanni Azzone e dal presidente della Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Valle d’Aosta Fabrizio Palenzona.
L’invito a coltivare meticolosamente il proprio talento, rivolto dalle autorità intervenute agli oltre 3.500 studenti presenti, ha trovato subito applicazione concreta nella testimonianza portata sul palco da due giovani promesse dello sport provinciale. La mezzofondista e laureanda in ingegneria informatica Anna Arnaudo e la nuotatrice Sara Curtis hanno raccontato quanto lavoro e sacrificio quotidiano stiano dietro ai grandi risultati che stanno ottenendo.
L’arrivo dell’allenatore del Manchester City è stato accolto dal boato degli studenti che, in piedi sulle sedie e con le torce degli smartphone accese, scandivano il nome di Pep Guardiola. Intervistato dal condirettore Sport di TgCom24 Alberto Brandi per circa un’ora sul palco, Pep non ha certo deluso le attese, snocciolando il “Guardiola pensiero” che alterna ironia e semplicità, sempre condite da un grande dose di umiltà. Dopo aver raccontato come la sua scoperta del talento per il calcio, prima come giocatore poi come allenatore, è stata graduale ma anche casuale, in quanto aiutate e facilitate da una serie di circostanze favorevoli che non sempre si verificano, ha puntualizzato più volte come i successi che ha avuto sul campo o in panchina sono sempre stati il frutto di un lavoro di squadra. Senza mezzi termini, Guardiola ha poi precisato come lavorare duro e dare sempre il meglio di se stessi sia indispensabile sempre, ma che questo non dà nessuna garanzia sul raggiungimento del successo o della vittoria. D’altra parte ha spronato le nuove generazioni a non lasciarsi sopraffare dall’ansia di prestazione spesso imposta dagli adulti, con il rischio di abbattersi in caso di sconfitta. Nel calcio sono più le volte che si perde che non quelle in cui si vince, l’importante è fare sempre la propria parte fino in fondo e non perdere mai la motivazione.
Dopo alcune domande dei ragazzi del progetto “La Generazione delle Idee” di Fondazione CRC, dal pubblico è intervenuto tra gli altri anche Ciro Ferrara, che ha ripreso il concetto che “fare del bene fa bene” già emerso negli interventi iniziali di Massimo Mauro, presidente della Fondazione Vialli e Mauro, e del presidente della Fondazione Guardiola Sala Pere Guardiola, fratello di Pep.
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