Martedì 27 febbraio, alle 18.30 presso la Sala Gymnasium di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia (via delle Rosine 18, Torino), il fotografo Michele Pellegrino – in mostra a CAMERA con l’antologica “Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023” promossa da Fondazione CRC e CAMERA – dialogherà con il giornalista Mario Calabresi e con Barbara Bergaglio, curatrice dell’esposizione e responsabile Archivi di CAMERA. L’ingresso all’incontro, dal titolo “Storie di uomini, donne, montagne, mare”, ha un costo di 3 euro, con prenotazione consigliata sul sito www.camera.to. La mostra e le altre due esposizioni proposte a CAMERA – Robert Capa e Gerda Taro, Ugo Mulas e Saul Steinberg – hanno registrato nei primissimi giorni di apertura già 4.000 visitatori. L’esposizione è aperta fino a domenica 14 aprile, dal lunedì alla domenica dalle 11 alle 19 (il giovedì fino alle 21): è previsto l’ingresso gratuito per i residenti in provincia di Cuneo, che potranno visitare anche le altre due esposizioni presenti contestualmente presso CAMERA, dal titolo “Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra” e “Ugo Mulas / I graffiti di Saul Steinberg a Milano”.
Nato nel 1934 sotto le Alpi, a Chiusa di Pesio (CN), Michele Pellegrino è il fotografo della montagna, dei suoi paesaggi e delle sue genti. Un mondo che oggi – tra cambiamento climatico e spopolamento – sta cambiando rapidamente, come racconta lo stesso fotografo: “Il mio tempo sta finendo ma anche quello dei paesaggi che ho conosciuto. Mi ricordo che andavo in montagna e c’era tanta di quella neve che ci si perdeva dentro, oggi è pochissima e d’estate è una pietraia che frana. Non riconosco più il paesaggio con cui sono cresciuto”. L’attività fotografica di Pellegrino – come ci racconta Mario Calabresi in un saggio che accompagna le opere esposte in mostra – inizia con una macchina fotografica ricevuta in regalo e le prime pubblicazioni sulla rivista “Fotografare”. Ma è un libro dell’americano Paul Strand, “Un paese”, a segnare un momento di svolta per la sua ricerca. Il reportage di Strand realizzato tra gli abitanti di Luzzara – piccola comunità contadina sulla sponda romagnola del Po – lo ispira a documentare quello che ha vissuto e che vede ogni giorno: una civiltà contadina e montanara al tramonto, che racconta con una fotografia capace di illuminarne tutta la vicenda umana. Durante l’incontro, saranno ripercorsi la sua vita e il suo percorso creativo: la fatica del lavoro nei campi, l’esperienza dell’occupazione nazifascista, l’incontro con la fotografia e i tanti progetti con cui ha ritratto e raccontato la sua terra. Ma anche il mare: “Ho imparato a nuotare a settant’anni, prima avevo il terrore dell’acqua. Quando l’ho superato ho cominciato a fotografare il mare”.
La mostra “Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023” si basa sulla catalogazione e sulla digitalizzazione effettuate da CAMERA sull’archivio del fotografo, che Michele Pellegrino ha donato alla Fondazione CRC nel 2017 nell’ambito del progetto Donare. L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore con testi di Barbara Bergaglio e Mario Calabresi.